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I Contini manipolavano le liste di attesa in ospedale: finte urgenze e soldi nelle tasche del clan napoletano

Un collaboratore di giustizia ha svelato il meccanismo che usavano i Contini per gestire le liste di attesa al San Giovanni Bosco; stamattina il blitz, 11 arresti.
A cura di Nico Falco
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Il controllo del clan Contini nell'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli arrivava a influenzare anche le liste di attesa, giostrando prenotazioni e decidendo la priorità delle operazioni. In cambio, ovviamente, di denaro: i soldi del cittadino finivano direttamente nelle casse della cosca, mentre al medico che effettuava l'intervento poteva andare "un regalo". Lo racconta il collaboratore di giustizia Teodoro De Rosa, le dichiarazioni sono agli atti nell'ordinanza che ha portato al blitz di questa mattina dei carabinieri: 11 arresti nella gruppo criminale di "Eduardo ‘o Romano", ai vertici dell'Alleanza di Secondigliano.

Le liste di attesa manipolate, i soldi al clan

A gestire gli interventi privati, secondo il collaboratore di giustizia, sarebbe stato uno degli affiliati, ritenuto tra i perni fondamentali del clan quando si trattava di avere rapporti con la politica e, in questo caso, anche per le infiltrazioni nella sanità pubblica. In alcune occasioni, spiega, il ticket per l'intervento non veniva corrisposto al servizio sanitario, il medico riceveva un regalo dal clan per la sua prestazione e i soldi versati dal cittadino, che pagava l'intervento, andavano al clan.

"L'unica prescrizione sono i soldi"

Il collaboratore fa l'esempio del bypass gastrico, che può essere effettuato sia gratuitamente, seguendo le liste di attesa, sia in regime di intramoenia: si tratta sostanzialmente di regime privato ma svolto in un ospedale pubblico, i cui costi, tra equipe e "affitto" della struttura, vengono pagati dal cittadino.

E qui interveniva il clan: veniva simulata una situazione di urgenza che, di conseguenza, rendeva immediato il ricovero e l'intervento. In questi casi l'operazione veniva svolta in regime pubblico ma il cittadino pagava per quella agevolazione e i soldi andavano al clan. "Si tratta di interventi che vengono favoriti senza la necessità di alcuna prescrizione – dice De Rosa – l'unica prescrizione raccomandata sono i soldi".

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