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I chioschi sul Lungomare di Napoli potranno tornare, ma dovranno seguire delle regole

Approvati in consiglio comunale un ordine del giorno e un emendamento per realizzare un piano dei chioschi sul Lungomare. De Iesu: “Non sarà tollerata l’illegalità”
A cura di Pierluigi Frattasi
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I chioschi sul Lungomare di Napoli potranno tornare, ma dovranno rispettare delle regole. Niente più abusi, scarichi a mare illegali e assenza di autorizzazioni. Tutto dovrà essere ordinato e concordato con le istituzioni competenti, dal Comune di Napoli alla Soprintendenza ai Beni Culturali. I 20 chioschi storici posizionati tra Mergellina, via Caracciolo e via Nazario Sauro, sono stati chiusi nelle scorse settimane dalla Polizia locale, su disposizione della Procura, perché non erano autorizzati ad avere installazioni fisse.

Il piano per i chioschi del Lungomare

I commercianti si sono rivolti ai consiglieri comunali chiedendo la possibilità di regolarizzare la loro situazione. C'è stato anche un incontro con i capigruppo con una rappresentanza di esercenti. Ieri, giovedì 18 luglio 2024, in consiglio comunale sono stati approvati un ordine del giorno per "la creazione di un nuovo Piano di regolamentazione dei chioschi e delle edicole". Primo firmatario dell'odg il consigliere Rosario Andreozzi (Napoli Solidale-Europa Verde-Difendi la città).

"La vendita dei prodotti tipici napoletani va tutelata"

Approvato all'unanimità anche un emendamento presentato dal presidente della commissione Attività Produttive, Luigi Carbone, a firma di tutti i capigruppo che impegna l’Amministrazione a creare un percorso di tutela per l’esercizio di rivendita dei prodotti tipici storicamente associati al lungomare, che compenetri le esigenze di regolarità amministrativa, procedurale e dei vincoli paesaggistici con la salvaguardia dei livelli occupazionali per le lavoratrici e i lavoratori impegnati da anni in questa attività, fatta salva la non interferenza con l’attività della Procura.

I consiglieri: "Ok al commercio, ma no al degrado"

Sulla vicenda sono intervenuti diversi consiglieri comunali.

Gennaro Acampora (Partito Democratico) ha ricordato:

l’intenzione del Consiglio comunale è quella di trovare una strada amministrativa idonea per riportare i chioschi nella zona del lungomare. Condivide la proposta di un tavolo tecnico tra tutti i soggetti competenti, ma non è una strada rapida nè semplice, e ha annunciato il voto positivo del suo gruppo all’emendamento e all’ordine del giorno.

Rosario Andreozzi (Napoli Solidale Europa Verde Difendi la Città) ha invitato a trovare la modalità utile a consentire che sia garantito il diritto al lavoro ai gestori dei chioschi:

Al momento sono stati dissequestrati. I ritardi nello scrivere nuove regole sono dipesi dall’amministrazione, ora va trovata una soluzione a questa emergenza, perché dietro ogni gestore ci sono famiglie rimaste senza reddito.

Per Toti Lange (Misto),

"questa deve essere l’occasione per definire una volta e per tutte la rigenerazione dell’area di Mergellina e della linea di costa, non sarà in nessun modo tollerato il ritorno allo squallore e alla illegalità che si sono registrati finora in quei luoghi".

Mentre Pasquale Esposito (Partito Democratico) è intervenuto sul tema delle edicole e dei chioschi in tutta la città:

È importante procedere ad una regolamentazione e a un ripristino delle bellezza e della legalità in luoghi strategici come il lungomare.

Gennaro Rispoli (Napoli Libera) ha appoggiato i contenuti dell’ordine del giorno, e ha chiesto anche di vigilare su quali categorie merceologiche verranno messe in vendita.

Per Flavia Sorrentino (Napoli Solidale Europa Verde Difendi La Città),

È necessario fare un distinguo, ha evidenziato , prendendo le distanze in maniera netta da tutte le forme di ambiguità, abuso e illegalità. Ho già presentato un emendamento al DUP sei mesi fa, che andava proprio nella direzione della riorganizzazione di cui si sta ragionando oggi. Sono stati persi mesi importanti, ma si augura che questo sia il momento di affrontare questi temi con una visione chiara.

Per Gennaro Esposito (Misto), non è possibile lanciare messaggi contrastanti su questi temi, i cittadini vogliono il rispetto delle regole e della legalità, senza cedimenti. Ha proposto l’istituzione di un gruppo di lavoro di esperti per immaginare un lungomare degno per i cittadini.

Per Sergio D’Angelo (Napoli Solidale Europa Verde Difendi la Città),

si fa un grande regalo alla camorra quando si riconduce ad essa ogni forma di irregolarità, e come consiglieri comunali si dovrebbe invece porsi prioritariamente il tema del contrasto alla povertà e al lavoro. La prima irregolarità l’ha commessa l’Amministrazione che con una forte promiscuità amministrativa ha consentito questo per decenni. L’illegalità è un’altra cosa, e almeno noi non facciamo confusione: perciò si vuole procedere con questo piano, solo così si potrà rispondere anche ai bisogni di queste persone. 

Sul fronte delle opposizioni, Iris Savastano (Forza Italia) ha annunciato:

il voto favorevole del suo gruppo a questo ordine del giorno, precisando che "alle edicole va data una alternativa, tenuto conto anche delle loro posizioni strategiche. Sui chioschi, non si capisce come mai si sia capito così tardi tutto il sistema di abusi che li caratterizzava, anche questa Amministrazione è responsabile, e sui tempi per la loro riorganizzazione bisogna  considerare i vincoli e che la soprintendenza impone in alcune aree della città.

Mentre Salvatore Guangi (Forza Italia) ha apprezzato

le parole di chiarezza dell’assessore De Iesu nell’incontro di ieri con i gestori dei chioschi, ma è una situazione incresciosa e l’Amministrazione ha l’obbligo di imprimere una accelerazione a questa vicenda, consentendo a chi è in regola di tornare quanto prima in attività.

De Iesu: "Non sarà tollerata l'illegalità"

L'Assessore alla Sicurezza, Antonio De Iesu, ha affermato:

Le regole vanno rispettate. Sarà necessario acquisire i pareri di tutti i soggetti competenti, e poi si procederà con il piano. Non è sostenibile, però, una riapertura entro l’estate, ha chiarito, ma si farà di tutto per ridurre i tempi.

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