I 99 Posse condannati per diffamazione contro Matteo Salvini
Due dei principali componenti della band antagonista napoletana 99 Posse sono stati condannati per diffamazione ai danni del leader della Lega Matteo Salvini. Luca Persico alias ‘o Zulù e Marco Messina dovranno pagare 8mila euro più un risarcimento e le spese legali per alcune frasi contro il leader leghista ed ex ministro dell'Interno. Questi i fatti: nel nel 2015, alla vigilia di un comizio del leader della Lega a Napoli, i due rivolsero frasi ritenute dal giudice del Tribunale di Napoli offensive e minacciose per impedirgli di arrivare in città.
Entro tre mesi saranno depositate le motivazioni della sentenza, rende noto la segreteria della Lega Salvini: «Siamo soddisfatti, lo scudo dell'arte invocato dai 99Posse non protegge e non legittima ogni messaggio e in particolare quelli di odio alla persona» commenta Claudia Eccher, avvocato di Matteo Salvini.
I 99 Posse, gruppo considerato «di estrema sinistra», nato negli anni Novanta dall'esperienza del movimento studentesco della ‘Pantera' nelle università e sull'onda delle aperture dei centri sociali organizzati autogestiti (quelli di riferimento furono Officina 99 a Gianturco e lo Ska a Calata Trinità Maggiore) non hanno mai nascosto le proprie posizioni, fortemente e anti-leghiste già all'epoca di Umberto Bossi e Roberto Maroni.
Nel 2015 le affermazioni degli artisti contro Salvini determinarono fin da subito l'annuncio di querela per diffamazione. Qualche anno dopo (2017) Salvini venne a Napoli e artisti e attivisti organizzarono una maxi-protesta alla Mostra d’Oltremare di Napoli che sfociò in scontri con la polizia, fermi e feriti.