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I 408 operai della Jabil di Marcianise verso il licenziamento: procedure concluse

Conclusa la procedura di licenziamento per 408 dipendenti della Jabil di Marcianise; è muro contro muro tra azienda e sindacati, nei prossimi giorni le lettere di licenziamento.
A cura di Nico Falco
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La sede di Marcianise della Jabil
La sede di Marcianise della Jabil

Si è conclusa la procedura di licenziamento che riguarda 408 dipendenti della multinazionale Usa Jabil, impiegati nello stabilimento di Marcianise, in provincia di Caserta. Ultima tappa, l'incontro tra i sindacati e l'assessore regionale Antonio Marchiello, che si è tenuto ieri, 25 marzo. Da oggi l'azienda avrà 120 giorni di tempo per inviare le lettere di licenziamento; in alternativa, potrebbe avanzare nuovamente la proposta che era stata già presentata nei mesi scorsi e che, però, era stata bocciata dai lavoratori, relativa alla cessione dello stabilimento, con annesso passaggio di tutti i dipendenti, alla Tme Assembly Engineering Srl, nuova società costituita dalla Tme di Portico di Caserta e da Invitalia (la Tme al 55% delle quote, Invitalia al 45%).

Col passare dei giorni non c'è stato nessun riavvicinamento tra le parti: la multinazionale ha ribadito l'intenzione di abbandonare l'Italia, i sindacati dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Failms hanno confermato l'opposizione netta ai licenziamenti. "Non possiamo accettare – dicono i sindacati – che i lavoratori siano lasciati sotto il ricatto della Jabil, che minaccia i licenziamenti se non vengono accettate le proprie imposizioni. Alla Regione Campania abbiamo ribadito che serve un impegno politico concreto per riattivare un tavolo di discussione al ministero, con la presenza del presidente De Luca, per trovare soluzioni industriali che tutelino l'occupazione e convincano la multinazionale a mantenere le sue attività sul nostro territorio. È intollerabile che venga messo in discussione il futuro di tante famiglie senza una reale difesa da parte delle istituzioni locali e nazionali".

Sullo stessono tono anche i delegati sindacali aziendali (Rsu). Dice Mario Musella, delegato Uilm: "Stiamo ancora aspettando una forte presa di posizione da parte di politica ed istituzioni locali, in primis la Regione Campania, che devono supportare sindacati e lavoratori ad una soluzione per rendere possibile il rafforzamento del sito Jabil di Marcianise. Siamo pronti ad impugnare legalmente le procedure di dismissione e licenziamento".

La Jabil aveva annunciato di avere fatto partire i licenziamenti collettivi agli inizi di gennaio 2025, a seguito del mancato accordo con sindacati e lavoratori; la procedura riguardava 413 operai, tutti al lavoro nello stabilimento di Marcianise. L'azienda, si legge nella nota all'epoca diffusa, aveva espresso "la sua delusione nei confronti dei sindacati e dei lavoratori che hanno votato contro un accordo sostenuto dal Governo (tramite Invitalia) con TME Engineering", aggiungendo che quella decisione "ha complicato la situazione, rendendo più difficile trovare una soluzione praticabile per lo stabilimento di Marcianise e i suoi dipendenti".

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