“Ho sparato io a Noemi, chiedo scusa”: dopo due anni Del Re confessa l’agguato di piazza Nazionale
Dopo due anni, e dopo avere incassato una condanna a 18 anni di reclusione, Armando Del Re ha ammesso il proprio coinvolgimento nella sparatoria avvenuta nel maggio 2019 in piazza Nazionale, quando durante un agguato contro Salvatore Nurcaro rimase gravemente ferita la piccola Noemi, di quattro anni. Il giovane si è detto responsabile nel corso del processo di appello che si sta tenendo in questi giorni (la sentenza è attesa per novembre). Per la famiglia della bambina, però, la confessione sarebbe soltanto una strategia per avere uno sconto di pena, sia ammettendo il reato sia cercando di evitare l'aggravante mafiosa.
Noemi ferita in piazza Nazionale, il video della sparatoria
Le immagini di quel giorno erano state registrate da alcune telecamere di sorveglianza: si vede un killer corpulento che, sceso da una motocicletta, apre il fuoco in pieno giorno e per strada inseguendo Salvatore Nurcaro, che rimarrà gravemente ferito; le pallottole impazzite colpirono anche altre due persone: una donna fu raggiunta di striscio e la nipotina che era con lei, Noemi, fu centrata da un proiettile alla schiena che la portò ad un passo dalla morte e la costrinse ad un lungo periodo di riabilitazione non ancora concluso.
Le indagini incastrarono i fratelli Armando e Antonio De Re, ritenuti vicini al clan Formicola, accusati il primo di avere sparato e l'altro di avere fornito supporto logistico. Il movente, avevano ricostruito gli inquirenti, era da ricercare nelle dinamiche criminali che coinvolgono il centro di Napoli, ovvero la zona delle Case Nuove, di cui sono originari i due fratelli, e Napoli Est, dove invece fino a poco tempo prima viveva Nurcaro, ritenuto vicino al clan Reale.
Sparatoria in piazza Nazionale, condannati i fratelli Del Re
In primo grado Armando Del Re aveva incassato 18 anni di reclusione per il triplice tentato omicidio, il fratello Antonio Del Re era stato condannato a 14 anni per il supporto fornito. Ieri il Procuratore generale, durante il processo di appello, ha chiesto la conferma della condanna per entrambi. E per la prima volta Armando Del Re, che insieme al fratello si era fino ad oggi dichiarato innocente, si è detto responsabile della sparatoria.
Non si sarebbe trattato, però, ha specificato, di un agguato nato per dinamiche camorristiche: la sparatoria sarebbe nata da una lite personale con Salvatore Nurcaro e il fratello non sarebbe coinvolto. "Sono padre di figli piccoli e quello che è successo a Noemi mi ha distrutto – ha detto Del Re – chiedo scusa per quello che ho fatto".
La famiglia di Noemi: "Del Re cerca solo uno sconto di pena"
Le scuse, arrivate dopo due anni di silenzio, hanno immediatamente provocato la reazione della famiglia di Noemi. "Solo dopo due anni di bugie, addirittura di minacce rivolte verso noi genitori durante la sentenza di primo grado sotto gli occhi dello stesso giudice – ha scritto su Facebook Tania Esposito, la mamma della bimba – in fase di appello arrivano le scuse da parte degli imputati che si sono professati da sempre innocenti ed estranei".
"Pur di coprire il "sistema", i loro mandanti e i loro sporchi affari – continua la donna – oggi gli stessi imputati si professano colpevoli e si addossano la completa responsabilità di aver commesso il fatto. Con noi questi giochetti non funzionano. Spero il giudice terrà conto di questa subdola strategia al solo fine di nascondere la verità e diminuire gli anni di galera".