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Guerra Israele-Hamas, gli studenti occupano l’Università L’Orientale di Napoli per la Palestina

Alle prime luci di questa mattina, alcuni studenti hanno occupato la sede di Palazzo Giusso dell’ateneo, per manifestare la propria vicinanza alla Palestina.
A cura di Valerio Papadia
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A partire da questa mattina, lunedì 6 ottobre, alcuni studenti hanno occupato una delle sedi dell'Università L'Orientale di Napoli: si tratta di una delle sedi principali dell'ateneo napoletano, vale a dire quella di Palazzo Giusso, in pieno centro storico. La motivazione? Gli studenti vogliono manifestare la propria vicinanza alla Palestina e al suo popolo, che sta subendo migliaia di vittime nel conflitto tra Israele e Hamas che si è nuovamente intensificato all'inizio dello scorso mese di ottobre.

Sui social, l'Ex Opg Occupato a Materdei ha diffuso la notizia dell'occupazione, diffondendo un appello ad unirsi in solidarietà al popolo palestinese:

È da quasi un mese che a Gaza, nel silenzio e nella complicità dei governi occidentali, in primis quello italiano, si consuma un genocidio perpetrato ai danni della popolazione palestinese. Se le istituzioni e i media hanno dimostrato la palese volontà di insabbiare i crimini di guerra di cui è responsabile il governo israeliano, è urgente e necessario che una risposta in solidarietà del popolo palestinese parta dal basso, da noi studenti e studentesse che non vogliamo restare in silenzio davanti a tutto ciò. Per questo motivo chiediamo a tutte e tutti di accorrere in supporto all’occupazione. Non possiamo restare indifferenti, è il momento di agire

Il Rettore de L'Orientale: "Atto di violenza"

A commentare l'occupazione dell'ateneo è arrivato, duramente, il suo Rettore, Roberto Tottoli, che ha dichiarato: "Occupare chiudendo l'accesso al palazzo è un atto che non posso credere sia stato compiuto dagli studenti dell'Orientale, perché da trecento anni noi insegniamo il confronto tra tutte le culture e tutte le posizioni, confronto che deve essere sempre democratico e pacifico. La violenza non è mai una soluzione e non porta mai alla risoluzione di nessun conflitto".

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