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Granchio blu sul litorale Domitio-Casertano, l’allarme dell’Asl: “A rischio molluschi locali”

L’Asl di Caserta attiva l’Unità di Monitoraggio e Studio del “Granchio blu”: “Sono voraci predatori, a rischio i molloschi della costa casertana”
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Emergenza granchio blu sul litorale Domitio-Casertano, a rischio i molluschi della costa". A lanciare l'allarme è l'Asl di Caserta che ha deciso di attivare una task force per monitorare l'impatto dell'arrivo di questa specie "aliena" di crostaceo sulla fauna locale, considerata molto aggressiva.

"Granchio blu, vorace predatore: a rischio i molluschi nel Casertano"

"L’invasione nei mari italiani da parte della specie Callinectes sapidus (Granchio Blu) – scrive l'Asl di Caserta – voraci  predatori di molluschi, sta arrecando seri danni produttivi alla produzione di molluschi bivalvi a livello nazionale. Pertanto, esiste un reale rischio anche per le attività che insistono lungo tutta la costa marina della Provincia di Caserta. Allo scopo, quindi, l’Asl di Caserta, diretta dal dottor Amedeo Blasotti, attraverso il Dipartimento di Prevenzione con le sue Aree di competenza coordinate dal dottor Alfonso Giannoni, e dirette dai dottori Carlo Ferrara e Antonio Guarnieri coadiuvati dalla dottoressa Celeste Mascolo, ha ritenuto opportuno istituire una apposita Unità di Monitoraggio e Studio del “Granchio blu” per il litorale costiero casertano".

Coinvolti anche pescatori e associazioni

Gli obiettivi dell’Unità di Monitoraggio e Studio prevedono il coinvolgimento degli operatori del settore della pesca e loro associazioni di categoria; il monitoraggio delle produzioni locali; il monitoraggio sulla presenza del “Granchi blu sul litorale casertano, oltre a ricerche scientifiche indirizzate, tra le altre, all’ideazione di nuove modalità di allevamento e digestione della risorsa naturale dei molluschi capaci di contrastare la predazione del “Granchio blu”.

Il tutto sarà svolto in collaborazione con la Regione Campani ed il coinvolgimento del Dipartimento di Medicina Veterinaria e il Dipartimento di Scienze Biologiche UNINA, la Stazione Anton Dhorn (SZN), l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale.

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