Il crollo della Vela Celeste di Scampia e il successivo sgombero delle altre due restanti, la Vela Rossa e la Gialla, ha fatto emergere un problema che riguarda tutta la città di Napoli. Una questione cui nessun amministratore pubblico ha voluto metter mai mano, nascondendosi dietro il «libero mercato» e le «politiche nazionali». Stiamo parlando della difficoltà di trovare case in affitto a Napoli.
Per il popolo di Scampia c'è un problema molto chiaro: i proprietari di casa diffidano della gente delle Vele. E non vogliono affittar loro nemmeno un buco. C'è gente che i soldi li ha, perché lavora e comunque è assegnataria di fondi stanziati specificamente per «l'autonoma sistemazione». Eppure non trovano alloggio. Il problema è così serio che ieri c'è stata una riunione convocata dal prefetto Michele Di Bari. Anche la Curia si è impegnata ad effettuare ricerca di sistemazioni, non solo nell’area di Scampia ma anche in quartieri e comuni limitrofi.
Resta il problema e non riguarda solo i residenti nelle Vele: trovare casa a Napoli è un calvario. Gran parte degli alloggi un tempo destinati a locazione sono stati fagocitati dal business delle case vacanza e dei bed and breakfast: i controlli sono pochissimi e in alcuni casi queste attività vanno avanti nel totale spregio delle regole quindi sono affari lucrativi. Chi, per un motivo o per un altro, resta senza alloggio, è costretto a mesi e mesi di ricerche e a ritoccare il suo budget verso l'alto: da Tecnocasa a Immobiliare.it a Idealista, i principali osservatori sul fenomeno concordano sulla crescita dei costi delle locazioni a Napoli centro e nelle altre aree residenziali, Vomero, Rione Alto e Fuorigrotta su tutte. È un fenomeno di cui si parla da almeno 3 anni e che va via via aggravandosi, eppure la politica è assolutamente assente su questo tema.