Giuseppe e Tullio uccisi a Ercolano: il processo a Vincenzo Palumbo verso le battute finali
Si chiude anche l'ultima udienza del 2022 del processo a Vincenzo Palumbo, l'uomo accusato del duplice omicidio di Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro, i due giovani di Portici uccisi a colpi d'arma da fuoco la notte tra il 28 ed il 29 ottobre 2021 ad Ercolano, davanti l'abitazione di Palumbo. L'uomo, autotrasportatore, non ha mai negato di aver aperto il fuoco contro i due, ma ha sempre sostenuto di averli scambiati per ladri. Le accuse dei pm invece sono quelle di duplice omicidio volontario e aggravato.
Rigettata la richiesta della difesa su nuovi esami sull'allarme
L'ultima udienza ha visto l'avvocato Giovanni Abet, legale di Palumbo, chiedere ulteriori approfondimenti sull'allarme di casa che, secondo la versione della difesa, avrebbe suonato segnalando un'intrusione. Ipotesi, quest'ultima, che non troverebbe riscontri negli accertamenti svolti dagli inquirenti. I legali delle famiglie dei due giovani, gli avvocati Maurizio Capozzo per la famiglia di Tullio Pagliaro e Gennaro Bartolino per la famiglia di Giuseppe Fusella, hanno presentato opposizione alla richiesta (viceversa, i sostituti procuratori Luciano D’Angelo e Daniela Varone non vi si erano opposti). La Corte d'Assise di Napoli ha però rigettato l'istanza della difesa di Palumbo, ed ha così chiuso la fase istruttoria dibattimentale: il 18 gennaio, si terrà la requisitoria dei pubblici ministeri.
La vicenda nella notte tra il 28 ed il 29 ottobre 2021
Tutto accadde nella notte tra il 28 ed il 29 ottobre del 2021, quando su via Marsiglia avvenne il duplice omicidio dei due ragazzi. Fu proprio Palumbo a chiamare i carabinieri, spiegando di aver aperto il fuoco contro due ladri. Solo con il passare delle ore si capì cosa fosse davvero successo. La morte di Giuseppe e Tullio ebbe un'eco mediatica enorme: ai funerali si ritrovarono diversi cittadini provenienti da Portici ed Ercolano, ma anche dai comuni vicini. Palumbo, accusato di duplice omicidio volontario e aggravato, rischia una severissima condanna da parte dei giudici.