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Omicidio di Giulia Tramontano

Giulia Tramontano uccisa dal compagno, il prof Savino: “Era determinata, tesa verso l’obiettivo”

Giulia Tramontano aveva studiato russo all’Orientale di Napoli. Il prof Savino l’aveva conosciuta perché militava nella società sportiva del padre, ad Aversa.
A cura di Nico Falco
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Giulia Tramontano
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Giulia Tramontano era una ragazza "molto determinata, quadrata, tesa verso l'obiettivo. Questo fa capire anche come il femminicidio sia qualcosa di così brutale e così radicato nella nostra società che può colpire davvero chiunque". Così Giovanni Savino, docente universitario napoletano di Storia contemporanea e specialista di nazionalismo russo, ricorda la 29enne originaria di Sant'Antimo uccisa dal fidanzato, Alessandro Impagnatiello, di cui era incinta di 7 mesi.

Ritrovato il corpo di Giulia Tramontano, è stata uccisa

Era stato lo stesso giovane a denunciare la scomparsa della ragazza, sabato scorso. Poi, nella notte, la confessione: ha ammesso di averla ammazzata a coltellate e di avere nascosto il corpo nell'intercapedine di un garage a un paio di centinaia di metri da casa; avrebbe tentato di bruciarlo due volte, prima nella loro abitazione di Senago (Milano) e poi nel box di famiglia.

Impagnatiello sarebbe crollato dopo il ritrovamento di tracce nella sua automobile, una T-Roc, e sul pianerottolo di casa. I motivi ancora non sono chiari, ma a quanto emerso fino ad ora Giulia avrebbe scoperto che il compagno aveva una relazione con un'altra donna, anche lei rimasta incinta ma che avrebbe perso il bambino. Dopo la scoperta dell'omicidio il sindaco del comune del Napoletano ha comunicato che verranno annullati i festeggiamenti previsti per domani, 2 giugno.

Il ricordo del prof Savino: "Ragazza determinata"

Savino aveva conosciuto Giulia Tramontano circa dieci anni fa, quando la ragazza militava nella Atletica Aversa, la società sportiva gestita dal padre del professore. Quando ha saputo del ritrovamento del corpo ha affidato il suo ricordo ai social, parlando di "una tragedia che fa capire come la malvagità sia sempre accanto a noi, unita al senso del possesso e alle ossessioni da macho di infimo livello". Racconta Savino a Fanpage.it:

All'epoca Giulia aveva appena cominciato a studiare la lingua russa all'Università Orientale, questa cosa mi aveva colpito perché io mi occupo proprio di Russia. L'impressione che mi diede fu quella di una ragazza molto determinata, quadrata, tesa verso l'obiettivo, qualunque esso fosse. Per lei mi è sempre sembrato importante non tanto il risultato ma provarci. So che era rimasta in contatto coi suoi coetanei che facevano atletica, l'ultima volta che l'ho sentita è stato quando è venuto a mancare mio padre, un anno fa, ci ha mandato un messaggio di condoglianze.

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