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Ci voleva il Giro d’Italia a Napoli per vedere strade riparate, carri attrezzi e vigili

La manutenzione stradale effettuata in fretta e furia per consentire il passaggio del Giro d’Italia a Napoli. I napoletani la chiedono da anni: dovevamo aspettare i ciclisti?
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Qualche assessore dell'amministrazione comunale di Napoli si agiterà su Facebook, sfoderando sarcasmo e chiedendo like & reactions ma tant'è, la domanda è banale ma necessaria: c'era bisogno di una tappa del Giro d'Italia (pagata peraltro 244mila euro) per rivedere a Napoli i carro attrezzi che rimuovono auto e moto di bifolchi in doppia e tripla fila o carcasse rimaste ferme come archeologia industriale? C'era bisogno del Giro d'Italia per vedere i vigili urbani  finalmente schierati in strada?

Ma soprattutto: occorreva l'arrivo della corsa ciclistica per vedere finalmente rattoppate le principali strade napoletane? Sono le stesse strade che da anni distruggono pneumatici e sospensioni delle auto ma soprattutto mettono a rischio gli utenti delle due ruote, dai motociclisti ai ciclisti fino a coloro che scelgono di usare il monopattino per spostarsi da un punto all'altro di Napoli.

Il Comune partenopeo ha speso per 25 interventi di manutenzione stradale straordinaria oltre 220mila euro. Questi interventi erano necessari solo per i ciclisti professionisti del Giro o si poteva pensare ad un pacchetto di rattoppi per rispondere alle tante lamentele dei napoletani? Nessuno chiede all'amministrazione Manfredi la bacchetta magica dopo i disastri della precedente gestione. Ma per una mappa di interventi urgenti delle strade sgarrupate dobbiamo aspettare cosa, il passaggio della Papamobile o quello della Formula Uno?

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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