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Gira armato in piazza Garibaldi e vende smartphone rubati ai turisti: in 4 per fermarlo

L’uomo aveva una pistola modificata nascosta nei pantaloni e diversi smartphone senza confezione. Fermato dagli agenti della Polizia Locale di Napoli.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Vende telefonini ai turisti a Porta Nolana, a Corso Garibaldi, nei pressi della Stazione Eav della Circumvesuviana e della Stazione Centrale, luogo frequentato da migliaia di visitatori ogni giorno. Addosso ha smartphone sfusi, tra i quali anche iPhone, senza confezione, probabilmente rubati. In tasca ha una pistola modificata nascosta e caricata a salve, pronta per sparare. Ma viene sorpreso dalla Polizia Municipale e bloccato non senza difficolta. Servono 4 agenti per fermarlo. Nei guai un uomo 44rnnr originario del Marocco, ma residente da oltre 20 anni a Napoli, nel quartiere di Ponticelli, nella zona orientale, già noto alle forze dell'ordine.

Bloccato da 4 agenti a Porta Nolana

Il venditore abusivo, però, viene beccato sul fatto dagli agenti della Polizia Locale del Nucleo Ambientale Pic,Polizia Investigativa Centrale. Sorpreso in zona Porta Nolana proprio mentre propone uno smartphone in vendita, privo di confezione, ai numerosi turisti in transito. I caschi bianchi lo fermano per identificarlo e verificare eventuali precedenti di polizia. Lo perquisiscono e a quel punto, da una tasca interna nel giubbotto, ricavata con un cucitura, spuntano fuori 400euro in contanti. Profitto, molto probabilmente, di altre vendite già andate a buon fine.

Ma non finisce qui. Nella vita dei pantaloni gli agenti scoprono che l'uomo ha un'arma Bruni modello new Police modificata con tappo rosso auto-costruito. La pistola è caricata con proiettili a salve calibro 8 millimetri e numerosi proiettili marca Fiocchi. Dentro il caricatore 5 proiettili a salve inseriti, mentre in tasca aveva una confezione con 40 proiettili a salve. Telefonini, pistola e proiettili sono subito sottoposti a sequestro. Per l'uomo, con numerosi precedenti penali, scatta il fermo a disposizione dell'autorità giudiziaria. Da ulteriori e approfonditi accertamenti a mezzo SDI, lo stesso risulta essere soggetto di “accompagnamento coatto presso la frontiera”.

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