Giovedì a Napoli i funerali di Fabio Postiglione, il giornalista del Corriere della Sera morto in un incidente a Milano
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Giovedì, 13 febbraio, sarà il giorno dell'addio a Fabio Postiglione, il giovane cronista napoletano del Corriere della Sera morto a seguito di un incidente stradale la sera del 28 gennaio sulla Tangenziale Est di Milano, mentre tornava a casa dalla redazione. I funerali saranno officiati da don Gennaro Matino nella Chiesa Santissima Trinità, in via Tasso, alle ore 15; la salma sarà in chiesa dalle 14. Il giorno prima, domani 12 febbraio, ci sarà la cerimonia a Milano nella chiesa dell'Incoronata, sul corso Garibaldi, celebrata da don Paolo Alliata alle ore 14.45.
L'incidente sulla Tangenziale Est a Milano
La sera del 28 gennaio Postiglione stava tornando a casa, a Cernusco sul Naviglio, quando si è scontrato con un minivan guidato da un 35enne moldavo. Nell'impatto ha perso il controllo della Yamaha Tracer ed è finito rovinosamente contro la cuspide del guardrail dello svincolo che porta alla Tangenziale Nord. Il conducente del veicolo si è fermato e ha allertato i soccorsi; le condizioni del giornalista, però, erano troppo gravi: è deceduto poco dopo in ospedale.
La ricostruzione dell'incidente è affidata alla Polizia Stradale; dalle registrazioni delle telecamere di sicurezza si vedrebbe che l'autista di minivan, dopo aver sorpassato la moto, avrebbe effettuato un rapido cambio di corsia, probabilmente per raggiungere lo svincolo, e avrebbe quindi travolto Postiglione. L'uomo è indagato per omicidio stradale.
Chi era Fabio Postiglione
Napoletano, 44 anni, Fabio Postiglione era sposato con Valentina Trifiletti, collega di Mediaset. Tra i più preparati e brillanti cronisti di giudiziaria e nera, aveva cominciato la carriera a Napoli, al "Roma", ed era diventato giornalista professionista nel 2009. Era quindi passato al Corriere del Mezzogiorno, curando nel 2019 l'edizione lucana del quotidiano, e l'anno successivo era approdato al "Corriere della Sera".
Tifosissimo del Napoli, anche dopo il trasferimento a Milano raggiungeva il Maradona per seguire la squadra ogni volta che gli era possibile, seguendo un amore che era secondo solo a quello che provava per la moglie e per la madre, a cui era molto legato soprattutto dopo la scomparsa prematura del papà.