Giovanni Melillo lascia la Procura di Napoli dopo 5 anni di inchieste su camorra e appalti

Giovanni Melillo lascerà la Procura di Napoli dopo essere stato eletto nuovo procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Una nomina arrivata al primo voto del Consiglio Superiore della Magistratura, senza neppure passare per il ballottaggio: 13 voti a favore, contro i 7 di Nicola Gratteri (procuratore di Catanzaro) e i 5 di Giovanni Russo (procuratore aggiunto alla Direzione nazionale antimafia).
Una carriera in prima linea
Melillo, 61 anni ed originario di Foggia, è arrivato alla guida della Procura di Napoli nel luglio 2017: cinque anni caratterizzati da inchieste sulla camorra e sugli appalti, ma da una vita in prima linea sul territorio partenopeo. Magistrato dal 1985, iniziò nella Pretura di Barra, quartiere orientale di Napoli e ad inizio Anni Novanta era già sostituto procuratore al Tribunale di Napoli (il più giovane del gruppo) che indagava sui legami tra la camorra e la politica locale e nazionale.
Dal 2017 alla guida della Procura di Napoli
Il 2 agosto 2017 l'arrivo al vertice della Procura di Napoli, la più grande d'Italia con oltre 100 magistrati a rappresentare lo Stato in un territorio difficile come quello partenopeo. In una conferenza stampa di fine 2020, dopo il primo anno di pandemia da Covid, spiegò: "Questa fase della pandemia è una fase di profonda trasformazione del crimine organizzato", raccontando come la camorra stesse approfittando proprio della pandemia per infiltrarsi ulteriormente nelle aziende e nel controllo del territorio.
Ruotolo: "Melillo all'altezza della nuova sfida"
Tra i primi a congratularsi per la nomina di Melillo a procuratore nazionale antimafia è stato Sandro Ruotolo, senatore del Gruppo Misto, che ha detto come questa nomina porti nuovamente "la lotta alle mafie al centro dell'agenda del Paese":
Rivolgiamo un buon lavoro al nuovo Procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo. Lascia Napoli, dove ha ricoperto il ruolo di Capo della Procura della Repubblica. La sua è stata una esperienza che ha arricchito tutti noi, fornendo in questi anni un contributo fondamentale sul fronte della lotta al potere economico-finanziario dei clan della camorra. Melillo è all'altezza delle nuove sfide, meglio di altri ha saputo interpretare e cogliere l'elemento di novità del fenomeno mafioso ovvero la sua infiltrazione-connotazione nel tessuto della borghesia mafiosa, nei ceti professionali, nella politica. Un potere mafioso, evidentemente, non più stragista ma inserito stabilmente nel circuito dell'economia legale e dei poteri. Con la nomina di Giovanni Melillo a nuovo capo della Procura nazionale antimafia torna al centro dell'agenda del Paese la lotta alle mafie.