Giornate FAI di autunno, l’Ipogeo di Piazza Plebiscito secondo luogo più visitato d’Italia

Numeri da record per l’Ipogeo di Piazza del Plebiscito a Napoli: è il secondo sito più visitato nel fine settimana 12-13 ottobre, le giornate FAI d’Autunno.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Folla in piazza Plebiscito
Folla in piazza Plebiscito

L'Ipogeo di Piazza del Plebiscito a Napoli è stato il secondo luogo più visitato d'Italia nel fine settimana del 12-13 ottobre, le giornate FAI di autunno, giornata in cui l'accesso a molti siti archeologici o strutture museali è gratuita. Lunghe file in piazza per accedere al sito, così come a molti altri: file anche per Palazzo Piacentini, l'ex Banco di Napoli in via Toledo per la mostra su Andy Warhol e la pop-art.

Soddisfatto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi:

Napoli si conferma una città dalle mille opportunità, con una programmazione ricca, variegata e diffusa in diversi quartieri. L'ultimo weekend lo ha dimostrato in maniera straordinaria.

Ho incontrato tantissimi cittadini e turisti che hanno visitato i luoghi di Napoli. Ognuno di loro ha vissuto un'esperienza indimenticabile che testimonia come la nostra città sia ormai tra le mete più amate.

Numericamente, la fondazione Fai spiega che la giornata di ieri, domenica 13 ottobre, ha registrato un totale di 386mila visitatori in tutto il Paese, con un aumento del 14% rispetto all'anno precedente. Davanti all'Ipogeo di Piazza del Plebiscito soltanto il Castello ducale di Casoli, in provincia di Chieti, anticamente castrum romano.

Trattandosi di uno spazio finora mai visto, a sei metri di profondità, i numeri raggiunti dall'Ipogeo di Piazza del Plebiscito lasciano ben sperare. A Napoli, inoltre, ha ottenuto ottimi numeri di accessi anche Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli che si trova poco distante, nella Piazza del Municipio dove da qualche giorno è stato collocato anche il Pulcinella di Gaetano Pesce, che vi rimarrà fino al 19 dicembre, e dove si trova anche la Fontana del Nettuno, che risale al 1601 e che ha fama di essere la fontana "girovaga" di Napoli per essere stata collocata in varie aree negli anni.

L'ipogeo di piazza Plebiscito
L'ipogeo di piazza Plebiscito

La storia dell'Ipogeo di piazza Plebiscito a Napoli

L'Ipogeo di piazza Plebiscito risale all'Ottocento, voluto da Gioacchino Murat che iniziò anche i lavori dell'attuale piazza del Plebiscito, che doveva chiamarsi Foro Gioacchino: in precedenza infatti, davanti al Palazzo Reale vi era solo un grande piazzale vuoto, in parte anche sterrato, poco consono all'idea di grandeur che Murat voleva dare alla Napoli che, di lì a poco, tentò l'impresa di unificare l'Italia, progetto che riuscì solo in parte.

Questo perché  truppe di Murat riuscirono a unire al Regno di Napoli tutti i territorio fino al fiume Po, prima della sconfitta alle porte di Rovigo, in Veneto, per mano degli Austriaci che, di lì a poco, respinsero le truppe a Sud, portando al ritorno dei Borbone).

E così mentre in superficie nascevano il Palazzo dei Ministri di Stato e il Palazzo per il Ministero degli Esteri, oggi sede del Comando Forze Operative Sud dell'Esercito Italiano il primo e Palazzo della Prefettura il secondo, di fronte al Palazzo Reale nasceva il grande porticato con un edificio che sarebbe dovuto essere pubblico e che invece, col ritorno dei Borbone, venne sì ultimato il progetto ma che trasformò l'edificio stesso nell'attuale Basilica reale pontificia di San Francesco di Paola, mentre la parte sotterranea, iniziata a sua volta da Murat, sarebbe dovuta diventare un Ipogeo che avrebbe ospitato le spoglie dei Re Borbone e di altri nobili, similmente a quanto si vedeva nei sotterranei di diverse cattedrali d'Europa (una su tutte Saint Denis a Parigi).
Finito nel dimenticatoio, l'Ipogeo è stato riscoperto in tempi relativamente recenti, ma i lavori di recupero sono in corso per restituire alla città una nuova attrazione storico-culturale.

Come è fatto l'Ipogeo di piazza Plebiscito

Formato da una grande sala centrale di forma circolare, con un diametro di circa 33 metri e mezzo (seguendo così lo schema della Basilica in superficie), ha una galleria di 6 metri di altezza, che in alcuni punti supera i 16 metri. L'interruzione dei lavori, definitiva, si era avuta nel 1860, quando Napoli venne annessa all'Italia e dei lavori in corso sotto terra, di fatto, si era persa traccia. Non a caso, durante la scoperta, sono stati ritrovati i detriti dei palazzi sventrati per realizzare l'attuale Piazza del Plebiscito, a dimostrazione che l'interruzione era avvenuta in maniera repentina. Quando l'intera struttura sarà "liberata", ci sarà uno spazio di circa 1.000 metri quadri che verrà utilizzato, nelle intenzioni del Comune di Napoli, per mostre ed esposizioni.

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