Gianluca Coppola ucciso a Casoria per gelosia: pena ridotta a Felli, parenti della vittima contestano la sentenza
Un applauso provocatorio si è levato nell'aula alla lettura della sentenza: è stata ridotta la pena ad Antonio Felli, il 33enne già riconosciuto colpevole in primo grado per l'omicidio di Gianluca Coppola, il 27enne ucciso a Casoria, in provincia di Napoli, nel 2021; l'imputato è stato condannato a 19 anni di reclusione, uno in meno rispetto ai 20 incassati col primo processo.
Il processo di Appello si è concluso oggi, 2 novembre. Per Felli, assistito dall'avvocato Dario Carmine Procentese, in primo grado non erano state riconosciute l'aggravante mafiosa e quella di avere agito per futili motivi. Il pm della Procura e le parti civili avevano presentato appello, ma il giudice le ha ritenute insussistenti anche nel secondo grado.
Gianluca Coppola era stato ferito mortalmente l'8 aprile 2021 nei pressi di casa sua, a Casoria, raggiunto da diversi colpi di pistola; era morto in ospedale il 18 maggio successivo, oltre un mese dopo. Le indagini si erano concentrate su Felli che poi si era consegnato alle forze dell'ordine il 30 aprile e aveva confessato. Il 33enne è ritenuto dalla Direzione Distrettuale Antimafia vicino a circuiti camorristici, e in particolare sarebbe legato al gruppo guidato da Renato Tortora, scissionista dell'articolazione del clan Moccia su Casoria che fa capo a Pietro Iodice, alias "Pierino ‘a Siberia".
L'omicidio non sarebbe però maturato in contesti di camorra, mondo di cui Coppola non faceva parte: si sarebbe trattato dell'epilogo di una discussione scoppiata poco prima in un bar per motivi di gelosia e legati alla compagna della vittima, che precedentemente aveva avuto una relazione con l'assassino.