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Giallo al Palazzo Reale di Napoli, scomparso uno dei candelabri antichi dalla Cappella Palatina

È giallo al Palazzo Reale di Napoli per la scomparsa di uno dei candelabri antichi, custoditi nella Cappella Palatina. In origine i candelabri nella sala sarebbero stati tre, come si evince in una foto. Invece, questa settimana, durante un lavoro di inventariazione da parte dei funzionari, ne sono stati ritrovati solo due. Aperta un’indagine interna.
A cura di Pierluigi Frattasi
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È giallo al Palazzo Reale di Napoli per la scomparsa di uno dei candelabri antichi, custoditi nella Cappella Palatina. In origine i candelabri nella sala sarebbero stati tre, come si evince in una delle foto a disposizione, che purtroppo, però, non è datata, ma che potrebbe risalire a qualche anno fa. Invece, questa settimana, durante un lavoro di inventariazione da parte dei funzionari del Palazzo, ne sono stati ritrovati solo due. Un mistero che adesso il direttore di Palazzo Reale Mario Epifani vuole chiarire. Un'indagine interna è già stata avviata per capire se eventualmente il candelabro possa essere stato spostato in qualche altra sala, prima di sporgere denuncia. Mentre è stato appurato che la suppellettile non è al momento sottoposta a restauro.

La suppellettile presente nell'ultimo inventario del 1950

I candelabri della Cappella Palatina, secondo fonti di Palazzo Reale, risalirebbero al primo ‘900, non apparterrebbero quindi agli arredi originari della residenza borbonica e sarebbero stati inventariati dalla Soprintendenza nel 1950, che ne aveva registrati 4. In una foto di qualche anno fa, non datata, i candelabri presenti in sala sono tre. Adesso sono scesi a due. Dove possa essere finito il terzo candelabro resta un mistero, al momento, che si sta cercando di chiarire. Il nuovo direttore di Palazzo Reale, Mario Epifani, si è insediato il 2 novembre scorso. Ma il museo, a causa della pandemia del Coronavirus, è stato quasi sempre chiuso in questo periodo. A parte il personale degli uffici, gli unici ospiti ammessi dall'esterno sono i visitatori della Biblioteca Nazionale che però riceve solo su appuntamento e non è collegata alla Cappella Palatina, che peraltro è sempre stata chiusa, come le altre stanze, che sono costantemente monitorate dai vigilantes. Visionando le immagini in occasione di una trasmissione del Tgr Rai regionale del 13 novembre scorso, però, sembra che già all'epoca il terzo candelabro non fosse presente nella sala.

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La scoperta del candelabro mancante

La scoperta dell'assenza del candelabro è avvenuta questa settimana. Proprio in questi mesi si sta effettuando finalmente l'aggiornamento dell'inventario di tutti i beni presenti all'interno del Palazzo Reale e si sta rendicontando tutto il materiale. L'obiettivo è documentare la stratificazione del posizionamento delle suppellettili e della mobilia durante le diverse dominazioni, per capire come fossero sistemati gli arredi. Questa settimana è emersa la mancanza di uno dei candelabri. Le inventariazioni precedenti sono solo due e risalgono al 1907 e al 1950. Non facendo parte degli arredi originali, il valore del candelabro non è elevatissimo, ma si tratta comunque di un'opera di alto artigianato che risale all'inizio del secolo scorso, la cui scomparsa è considerata un segnale preoccupante. Sulla vicenda è intervenuto oggi anche il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, che ha scritto una lettera al direttore Epifani: "Ho ricevuto un’allarmata segnalazione con la quale si afferma che uno dei candelabri posizionati sull’altare maggiore della Cappella Palatina all’interno di Palazzo Reale non sarebbe più al suo posto. La prego voler rassicurarmi sulla sorte del prezioso oggetto".

Palazzo Reale di Napoli, dal lato di Piazza del Plebiscito.

Critico Antonio Pariante, del Comitato Santa Maria di Portosalvo: "La scomparsa del candelabro registrata nella cappella Palatina di Palazzo Reale – afferma – è un fatto di una gravità inaudita che ci autorizza a stigmatizzare il sistema di sicurezza e la qualità dell’organizzazione per la tutela e la conservazione del grande patrimonio artistico e culturale della nostra città che da anni continua ad essere oggetto di ruberie e trafugamenti senza limite. Ci sono tutt’oggi decine di chiese incustodite in tutto il centro storico che sono ancora alla mercé dei ladri e che nessuno protegge. Una di queste è la chiesa di Santa Croce al Mercato che recentemente ha subito l’ennesimo assalto dei ladri senza alcun rimedio".

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