Il caso del medico Torre di Pagani arriva in Parlamento: interrogazione al Senato
Interrogazione parlamentare sul caso del medico di Pagani Gerardo Torre, che ha curato i pazienti Covid a casa durante la pandemia e ora rischia la sospensione dall'Ordine dei Medici. A presentare l'interrogazione in Parlamento la senatrice Luisa Angrisani, ex M5S, oggi nel gruppo misto, originaria di Sarno in Campania. “Al dottor Gerardo Torre – scrive sul suo profilo Facebook – medico della città di Pagani, Salerno, va la mia piena solidarietà. Sono centinaia le testimonianze di pazienti curati e guariti dal dottor Torre, ciò dimostra che ha agito solo ed esclusivamente nell'interesse dei pazienti”. Gli “sono vicina” aggiunge e “sulla vicenda presenterò un'interrogazione parlamentare”.
Il medico rischia la sospensione
Il medico dovrà comparire il 28 gennaio prossimo davanti alla commissione disciplinare dell’ordine dei Medici di Salerno, per “le esternazioni proferite in materia di cure della patologia Covid 19…”. Ma a suo sostegno si è schierata tutta la cittadinanza. La città di Pagani è stata tappezzata di manifesti di solidarietà e anche il sindaco si è schierato a suo favore.
Fin dall'inizio della pandemia, il medico Torre ha invitato con parole anche dure i suoi colleghi medici di base e le Usca a seguire i pazienti Covid, assistendoli anche nelle degenze a casa. Le sue posizioni, però, sull'approccio alla Covid19 non possono essere definite ortodosse. Nei suoi video sui social emerge la sua contrarietà al vaccino per alcune categorie, come le donne incinte, i bambini da 0 a 12 anni o chi ha già avuto il Covid. Scettico anche sulla "vigile attesa", recentemente bocciata dal Tar, e a favore, invece, di terapie domiciliari precoci.
“Eppure – sottolinea la senatrice Angrisani nell'annunciare la sua interrogazione parlamentare – il Tar del Lazio con una recente sentenza, la n. 00419/2022 del 15/1/2022, ha annullato la circolare del Ministero della Salute del 26/4/2020 che, su indicazione dell’Aifa prevedeva solo la “vigile attesa” e la somministrazione di paracetamolo ed antinfiammatori nella cura dei pazienti affetti da Sars-cov-2. L'atto ministeriale, secondo i giudici “si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale”. Il Tar ha anche riconosciuto che “è onere imprescindibile di ogni sanitario di agire in scienza e coscienza”.
“Quello che ha fatto il dottor Gerardo Torre – conclude – Pertanto quali sarebbero le sue responsabilità? Non aver seguito il protocollo sulla "tachipirina e vigile attesa"? L’annullamento della circolare del Ministero della Salute, che forniva una serie di indicazioni per la gestione della terapia farmacologica domiciliare del Covid 19, è la riprova che eventuali altre terapie, come quelle utilizzate da alcuni gruppi di medici sono state riconosciute efficaci”.