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Il rapper Geolier “pistolero” a Capodanno: incita la ragazza a sparare dal balcone

Polemiche per i festeggiamenti di Capodanno. L’artista: “Ma quella pistola era finta”. Borrelli: “Pessimo esempio, mi aspetto le sue scuse”
A cura di Pierluigi Frattasi
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“Vai vai, spara”. Inizia così il video su Instragram di Geolier, il famoso rapper 21 enne di Secondigliano, che incita una ragazza a sparare con una pistola a tamburo, probabilmente giocattolo, dal balcone per festeggiare la notte di Capodanno 2022. La giovane impugna l’arma con due mani e spara 4 colpi dalla finestra del balcone, mentre il rapper l’abbraccia e sorride e fuori esplodono i fuochi di artificio. Le immagini pubblicate sui social, con il commento “Buon anno a tutti”, diventano subito virali, raccogliendo migliaia di like. Geolier è una star soprattutto tra i giovanissimi dove le sue canzoni sono conosciutissime. E per molti di loro rappresenta un modello di successo da seguire. Il cantante si è poi giustificato a Il Mattino, spiegando che si trattava “soltanto di una scacciacani”. La vicenda è stata segnalata dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde), che commenta: “Mi aspetto le scuse pubbliche del trapper per il pessimo esempio che ha dato. Anche se la pistola era a salve, quelle immagini sono inaccettabili”. A stretto giro le scuse di Geolier alla Radiazza di Gianni Simeoli su Radio Marte: "Devo chiedere scusa a tutti – ha detto il cantante in diretta – perché, anche se la pistola era finta, il gesto era brutto".

Pistole per festeggiare Capodanno, indaga la Procura

Borrelli ha raccolto i video che riprendono decine di persone, in particolare giovani, intenti a festeggiare il Capodanno 2022 sparando in aria con pistole, fucili e carabine. I video sono al vaglio della Procura della Repubblica di Napoli che valuta l’apertura di un’inchiesta, mentre sono già partite le indagini delle forze dell’ordine per identificare i “pistoleri” ripresi nei video. Geolier avrà modo di dimostrare facilmente che si trattava di una pistola giocattolo, così come anche gli altri soggetti ripresi nei filmati sui social avranno modo di chiarire quanto accaduto. È caccia, intanto, al responsabile del ferimento del 40enne ai Quartieri Spagnoli, che proprio nella notte di Capodanno è stato colpito al petto da un proiettile vagante, mentre fumava una sigaretta sull’uscio di casa. L’uomo è stato trasportato all’Ospedale Vecchio Pellegrini e per fortuna non è grave. Nel 2009 un ragazzo di 25 anni morì a causa di un proiettile vagante sparato a Capodanno in Vico Lungo Trinità degli Spagnoli.

Le scuse di Geolier

“Devo chiedere scusa a tutti, perché, anche se la pistola era finta, il gesto era brutto”. Sono le parole del rapper Geolier alla Radiazza di Gianni Simeoli, su Radio Marte. Il cantante napoletano si è scusato oggi, 3 gennaio 2022, in diretta con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli. “Voglio chiedere scusa per il gesto fatto – ha detto Geolier – ma credo che è stata un po’ ingrandita la cosa. Perché io ho messo il video scrivendo prima ‘la pistola è finta’ e poi scrivendo ‘auguri a tutti di buon anno’. Voglio chiedere scusa perché aggia da’ l’esempio. Ma era comunque un giocattolo acquistato in un negozio. Ed è brutto vedere tutti quanti dire che Geolier spara con una pistola. Se avessi sparato con una 3.57 da un balcone penso che il rinculo avrebbe fatto saltare la mano alla ragazza". "Ma perché utilizzare un simbolo come la pistola?"

Chiede quindi Simeoli? "A Napoli c’è un po’ questa cosa della pistola a salve – risponde Geolier – Se no anche Gomorra incita alla violenza". Poi ribadisce: "La pistola non si deve prendere. Ma era Capodanno, era la situazione. Mi dispiace vedere questo accanimento su di me che ho portato sempre la croce che sono di Napoli. Appena un rapper è di Napoli, appena una cosa viene da Napoli, viene subito criticata".

Borrelli: “No al Capodanno in stile Gomorra”

Duro il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, di Europa Verde: “Sono stati postati centinaia di video – scrive in una nota – in cui molti salutano il nuovo anno filmandosi mentre sparano con le pistole, da balconi e finestre, addirittura in strade affollate per salutare il nuovo anno in pieno stile Gomorra. È da appurare se con armi vere o giocattolo, ma il solo gesto è aberrante. Per quello che rappresenta: un inno alla violenza, la celebrazione del crimine”.

“Come quando si compie un atto eroico – prosegue l’esponente ambientalista – questi video trionfano sui social mettendo in evidenza un concentrato di ignoranza e cultura criminale davvero preoccupanti. Su questi fenomeni è necessario interrogarsi. Molti dei protagonisti sono giovanissimi, anche ragazze e minorenni, che senza remore sparano ad altezza uomo senza porsi minimamente il problema delle conseguenze anche se utilizzano pistole a salve. Accade in tutti i quartieri e nei comuni della provincia di Napoli. Il tutto sempre arricchito da risate e approvazione dei presenti anche di fronte a questi gesti culturalmente criminali. Siamo in piena deriva dei valori e dei costumi”.

Chi è il rapper Geolier

Geolier, nome d’arte di Emanuele Palumbo, è un giovanissimo rapper di 21 anni, artista del free style e dell’hip-hop, idolo di folle di ragazzini della generazione Z. Originario di Secondigliano, quartiere a Nord di Napoli, è oggi conosciuto e apprezzato in tutt’Italia e vanta collaborazioni con altri big della musica italiana come Gigi D’Alessio, Anna Tatangelo, Rocco Hunt, Clementino, Gué Pequeno, Sfera Ebbasta, Emis Killa e Jake La Furia. Ha debuttato nel 2018 con “P Secondigliano” e l’anno successivo ha vinto il disco di platino con l’album "Emanuele", prodotto da Luchè con oltre 50mila copie vendute. Con Gigi D’Alessio ha collaborato all’album "Buongiorno". Nelle sue canzoni celebra il Gomorra-style: denaro, lusso, sesso, alcol e droga, come nella hit “Narcos”, dove canta: “Chesta sera bev tropp mentr pens a diman. N'to cassett teng a glock, affianc ‘o cont bancario”. “Teng nu frat criminal e n'at figl e nu boss. Je so intoccabile a Secondiglian comm e Narcos”. E ancora: “Teng a nu frat ten ‘o frat sta buon a Colombian. E n'atu frat ten ‘o pat ca nun se cont e reat”.

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