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Gennaro Ramondino ucciso e bruciato a Pianura, arrestato un 16enne

Ordinanza per un 16enne per l’omicidio di Genny Ramondino: viene ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio del ventenne di Pianura, Napoli.
A cura di Nico Falco
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La vittima, il 20enne Gennaro Ramondino
La vittima, il 20enne Gennaro Ramondino

Ad uccidere Gennaro Ramondino, ammazzato a colpi di pistola e il cui corpo è stato poi dato alle fiamme, sarebbe stato un 16enne, vicino agli ambienti criminali di Pianura e in particolare alla banda guidata da Massimo Santagata: è la ricostruzione degli inquirenti che ha portato alla misura cautelare eseguita dalla Polizia di Stato. Il ragazzo, che era stato individuato nelle scorse settimane, viene ritenuto l'esecutore materiale.

Il 16enne avrebbe preso parte anche all'azione di fuoco per cui era finito in manette Massimo Santagata, quando un manipolo di giovani legato alla sua banda aveva tentato di uccidere un pregiudicato del quartiere per "difendere l'onore" di Santagata.

L'ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita dalla Polizia di Stato lo scorso 18 ottobre, al termine delle indagini svolte dalla Squadra Mobile col coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia e della Procura per i Minorenni.

Il corpo bruciato rinvenuto a Pianura

Il corpo di Genny Ramondino era stato trovato il 1 settembre tra le sterpaglie in via Torre Poerio, alla periferia del quartiere napoletano di Pianura, durante un intervento dei Vigili del Fuoco per un incendio: spegnendo le fiamme, i pompieri avevano rinvenuto il cadavere. Era poi emerso che ad uccidere il ragazzo, residente a Fuorigrotta, erano stati dei colpi di pistola.

Sia Ramondino sia il 16enne sono considerati vicini alla "nuova paranza dei bambini" di Pianura, la banda che, approfittando degli arresti che si erano abbattuti sugli altri clan, aveva guadagnato terreno soprattutto nel traffico di droga; dopo l'arresto di Santagata, però, il gruppo si sarebbe disarticolato e diversi componenti si sarebbero ricollocati avvicinandosi ai clan del territorio.

Ucciso per il controllo dello spaccio a Pianura

Nelle scorse settimane le indagini della Squadra Mobile della Questura di Napoli si erano concentrate su quattro persone, ritenute coinvolte, a vario titolo, nell'omicidio. Il 16enne aveva ammesso gli addebiti in merito alla sparatoria contro l'abitazione del pregiudicato ed era stato trasferito in Istituto di Pena Minorile, ma si era avvalso della facoltà di non rispondere relativamente all'omicidio del ventenne.

L'omicidio sarebbe avvenuto nella serata del 31 agosto in un sottoscala in via Comunale Napoli, utilizzato come piazza di spaccio. Il 16enne avrebbe ammazzato Ramondino con diversi colpi di pistola esplosi a bruciapelo e poi, con l'aiuto di alcuni complici, avrebbe portato il cadavere in aperta campagna e avrebbe eliminato le tracce dell'omicidio dal sottoscala. Il movente sarebbe da ricondurre a dissidi relativi alla gestione del traffico di droga e alla suddivisione dei proventi.

Nelle scorse settimane era stato sottoposto a fermo del pm un altro indagato, maggiorenne, accusato di favoreggiamento, occultamento e distruzione del cadavere di Ramondino Gennaro e delle autovetture utilizzate per la commissione dei delitti (l'automobile della vittima era stata ritrovata bruciata a Varcaturo). L'arma utilizzata per l'omicidio è stata trovata sotterrata in una zona di campagna del quartiere Pianura.

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