Gennaro Musella, nipote della boss Maria Licciardi, accoltella avversari sul campo da calcio: il video
È finito in carcare Gennaro Musella, nipote della boss Maria Licciardi, per gli inquirenti reggente dell'omonimo clan facente parte della cosiddetta Alleanza di Secondigliano: Musella ha violato gli arresti domiciliari, a cui era ristretto per un'aggressione avvenuta nel 2022 su un campo da calcio a Chiaiano, periferia Nord di Napoli, durante la quale il giovane aveva accoltellato alcuni avversari. Proprio in concomitanza con l'arresto, nelle ultime ore sui social è saltato fuori il video di quella violenta aggressione, rilanciato dal deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.
Il video pubblicato dall'onorevole mostra Musella, successivamente a un contrasto di gioco, armato di un coltello che era evidentemente riuscito a portare in campo, scagliarsi contro alcuni avversari. Per quella aggressione, dopo aver mostrato pentimento e aver risarcito le vittime, Musella era stato ristretto agli arresti domiciliari.
"È assurdo che questa persona non fosse già in carcere – ha dichiarato il deputato Borrelli -. Nipote di una boss di camorra, ha rischiato di uccidere due persone per una partita di calcio. Davvero non ci sono attenuanti per comportamenti simili. Invece, davanti a un risarcimento e un finto pentimento, ecco che arriva puntuale una pena irrisoria. L’evasione dai domiciliari dimostra che questa persona non ha assolutamente compreso il male che ha fatto e non può vivere libero in una società civile. Il rischio è che si mandi un messaggio sbagliato, le vittime pagano due volte e i carnefici sono liberi di continuare a far danni. Adesso sconti la sua pena dietro le sbarre".