Gatto bruciato vivo in piazza, orrore a Sant’Antonio Abate (Napoli). La sindaca: “È disumano”
"Un gatto è stato bruciato vivo. Non me ne capacito, perché tanto vergognoso da superare ogni limite di umanità e rispetto". A denunciare l'accaduto è Ilaria Abagnale, sindaca di Sant'Antonio Abate, comune del Napoletano. L'atto di violenza perpetrato contro l'indifesa creatura ha sconvolto l'intera comunità, che adesso chiede che sia fatta chiarezza e che siano individuati i responsabili di questo orribile e vile gesto.
Indagini sulle bande di ragazzini
Le indagini per scovare i colpevoli sono già partite. Tra le ipotesi, quella che possa essersi trattato di una baby-gang. Non è escluso che possano essere acquisite eventuali immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona per cercare di individuare e identificare i responsabili di un atto che, secondo il primo cittadino, è stato "talmente grave, da ritenere che chiunque sia stato non meriti di camminare senza giudizio tra le persone perbene del nostro paese".
La sindaca Ilaria Abagnale dichiara:
Non riesco davvero a capire cosa spinga alcuni ragazzi a comportarsi in modo oltretutto vandalico e irrispettoso verso i loro stessi luoghi di ritrovo. Per questo ritengo non serva a nulla ogni mattina riqualificare le piazzette dal degrado se di sera vi si ritrovano nuovamente resti di cibo e bevande sparse ovunque, se si continuano a scegliere muretti e aiuole per fare i propri bisogni, se si vandalizza l’eco-raccoglitore che, al contrario loro, cerca di mantenerlo pulito l’ambiente. Non serve, soprattutto se non c’è sensibilità, se chi assiste a questi atti vandalici non denuncia, se chi conosce gli artefici dei fatti non segnala alcunché a noi o direttamente ai Carabinieri".
La sindaca: "Chi sa parli"
Infine, il primo cittadino lancia un appello ad eventuali testimoni:
Allora chiedo l’aiuto di tutta la cittadinanza, specialmente dei residenti di via Pontone che come me, come noi, non restano indifferenti di fronte a queste barbarie. Chiunque abbia visto o sappia qualcosa deve parlare, senza paura di denunciare e soprattutto senza la volontà di tutelare chi fosse lì perché magari stretto conoscente.Cosa possa spingere una persona ad appiccicare un fuoco su un animale, questo davvero non lo so. Come non so in che modo si sia perso il contatto con la realtà, con la benevolenza, con l’affetto ed il rispetto, come si rimanga impassibili allo sguardo di un piccolo gatto indifeso o col desiderio di mantenere volontariamente sporco un luogo di ritrovo. Ma so che continueremo ad indagare, non solo qui ma ovunque si verifichi il vandalismo, giurando di fare tutto il necessario affinché i responsabili di questi atti ignobili paghino le conseguenze delle loro azioni inumane, assurde e indecenti.