Gaia, picchiata a sangue a Pozzuoli: indagine sui complici dell’ex marito

Quando il suo ex l'ha aggredita, prendendola a pugni e cercando anche di farla cadere oltre la balaustra del belvedere di Pozzuoli (Napoli), non era da solo: con lui c'erano altri due uomini. A raccontarlo è stata la stessa Gaia, la 25enne di Pozzuoli che è stata aggredita sabato sera, 5 aprile, lungo via San Gennaro Agnano, la strada che dal quartiere napoletano di Bagnoli porta verso il limitrofo comune di Pozzuoli. L'ex marito è stato rintracciato poco dopo dai carabinieri e arrestato in flagranza differita per maltrattamenti in famiglia e tentato omicidio.
L'aggressione sabato sera a Pozzuoli
La coppia, che ha un figlio di pochi mesi (al momento dell'aggressione non presente) si era separata a gennaio proprio a casa delle violenze domestiche; entrambi avevano lasciato la casa coniugale, lei era andata a vivere altrove col bambino. Gaia ha voluto raccontare la sua terribile esperienza al deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli e a Titti Zazzaro, assessore del Comune di Pozzuoli. Sabato sera, ha detto, era in macchina quando l'ex compagno l'ha fermata e, insieme a due complici, l'ha trascinata fuori dall'abitacolo. E poi calci e pugni, le ha rotto il naso, ha tentato di farla cadere oltre il parapetto ma lei è riuscita a opporsi; a quel punto i tre l'hanno scaraventata nell'automobile con cui erano arrivati, sui sedili posteriori, e hanno continuato a picchiarla. Il pestaggio si è concluso, ha detto ancora Gaia, perché nella confusione è riuscita ad afferrare il telefono del suo ex e con quello ha chiamato il padre per chiedere aiuto; i tre sono quindi scappati.
Le indagini sui complici dell'ex
L'ex marito, un 36enne, è stato arrestato poco dopo dai carabinieri. La vicenda, però, non si chiude con queste manette. I militari infatti stanno effettuando ulteriori accertamenti su quanto dichiarato dalla ragazza, per risalire all'identità delle altre due persone che hanno preso parte all'aggressione e che, secondo il racconto della 25enne, non si sarebbero limitate a spalleggiare il 36enne ma avrebbero avuto un ruolo attivo, cercando con lui di trascinarla all'interno dell'automobile.