Furti con auto potenziate tra Napoli e Caserta, 10 arresti. Le indagini dopo la morte del poliziotto Lino Apicella
I quattro rom arrestati per la morte del poliziotto Lino Apicella sarebbero stati collegati a una banda specializzata in furti su automobili nei centri commerciali e nelle aree di servizio tra Napoli e Caserta e nella ricettazione: è lo scenario ricostruito dalla Polizia di Stato, che oggi ha eseguito una ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 10 persone. Le indagini sono partite quattro anni fa, dopo la morte dell'agente scelto, travolto nell'automobile di servizio dalla vettura dei quattro che stavano scappando dopo un furto in una banca.
Sgominata banda di ladri, la base nel campo rom
Il provvedimento eseguito stanotte è stato emesso dal gip di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica. Per nove degli indagati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, il decimo è stato sottoposto all'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. All'individuazione dei 10 destinatari si è arrivati con le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli e dal Compartimento della Polizia Stradale per la Campania e la Basilicata; il sodalizio criminale sarebbe composto prevalentemente da rom residenti nel campo nomadi "Ponte Riccio", a Giugliano, in provincia di Napoli.
I furti con le automobili potenziate
Secondo le ricostruzioni all'interno dell'organizzazione c'era una rigida ripartizione dei ruoli: oltre a coloro che materialmente compivano i furti, c'era chi era incaricato dei sopralluoghi nelle zone individuate e chi si occupava di reperire i veicoli che sarebbero stati utilizzati; altri ancora si occupavano delle modifiche sulle automobili per renderle più prestanti e, infine, c'era chi si occupava della successiva ricettazione.