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Trasporto pubblico a Napoli

Funicolare al Rione Alto, ascensori a Posillipo e Bagnoli: De Magistris lascia Napoli con 6 mega progetti

La giunta de Magistris ha adottato il PUMS, il piano urbano della mobilità sostenibile, che indica lo sviluppo della mobilità in città per i prossimi 10 anni. Tra i progetti in eredità al prossimo sindaco, una Funicolare nuova tra Montedonzelli e via Domenico Fontana, completamente automatica e senza conducente, la funicolare a Capodimonte, la nuova stazione Sant’Elmo della Funicolare di Montesanto. Ascensori tra Bagnoli e Posillipo. I tram fino a Mergellina e la metro di superficie a Napoli Est.
A cura di Pierluigi Frattasi
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In alto il render della Stazione Sant'Elmo. In basso la Funicolare Montedonzelli-via Fontana
In alto il render della Stazione Sant'Elmo. In basso la Funicolare Montedonzelli-via Fontana
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Trasporto pubblico a Napoli

Una Funicolare nuova di zecca tra Montedonzelli e via Domenico Fontana, completamente automatica e senza conducente, con tanto di parcheggio da 200 posti e centro commerciale. La funicolare di Capodimonte. La nuova stazione Sant'Elmo della Funicolare di Montesanto. Gli ascensori tra Bagnoli e Posillipo. I tram fino a Mergellina e la metro di superficie a Napoli Est. Sono solo alcuni dei progetti per migliorare i trasporti a Napoli nei prossimi 10 anni previsti dal Piano di Mobilità Sostenibile (PUMS) della giunta De Magistris. Si tratta di uno degli ultimi atti dell'amministrazione, approvato con delibera 415 il 13 agosto scorso, che detta le priorità dello sviluppo della mobilità a Napoli fino al 2030. In alcuni casi ci sono già i progetti definitivi, in altri siamo ancora a livello di idee in attesa di finanziamento.

Il nuovo piano della mobilità a Napoli fino al 2030

Il PUMS arriva dopo quasi 10 anni di attesa e dopo una mole impressionante di studi condotti da esperti del settore, che hanno preso in esame, tra le altre cose, la viabilità, i flussi di traffico, le prospettive degli spostamenti per il futuro. L'amministrazione arancione ci stava lavorando dalla prima consiliatura. Nel 2016 il piano aveva subito un rallentamento nell'attesa di nuovi studi. Il piano finalmente ha visto la luce lo scorso mese di agosto, con la pubblicazione del secondo volume. Il Pums, al quale ha lavorato molto l'ex assessore ai trasporti Mario Calabrese, e che è stato firmato dagli ex assessori Marco Gaudini e Alessandra Clemente – oggi candidati alle comunali – ha raccolto anche i pareri e i desideri dei napoletani per una migliore mobilità in città. Ci si è affidati ad una società esterna e le interviste sono state condotte nella primavera del 2020. Per diventare operativo il PUMS dovrà essere approvato anche dal consiglio comunale.

Il trasporto sulle funicolari nel Pums è centrale e si prevede sia di potenziare quelle esistenti (Centrale, Montesanto, Chiaia e Mergellina), che di realizzarne di nuove.

Funicolare di Montedonzelli-via Domenico Fontana

Proposta di piano per la realizzazione di una funicolare completamente automatica tra la Stazione Montedonzelli della Linea 1 e via Domenico Fontana del tipo APM (Automated People Movers). Funzionerà senza la presenza di personale nel veicolo e nella stazione, ma solo in un posto centrale di controllo da collocare presso la seconda uscita di via Dell'Erba del metrò di Montedonzelli. Simile all'ascensore Montegalletto inaugurato a Genova nel 2004. La funicolare avrà due treni da 70 passeggeri ciascuno che cammineranno su rotaie, con una capacità di trasporto di mille persone all'ora. Previsto un parcheggio di interscambio in via Fontana da 200 posti di 4 piani, con centro commerciale. Costi stimati 61 milioni di euro, che arrivano a 72 con il parcheggio, al momento da reperire.

L'ascensore Montegalletto di Genova
L'ascensore Montegalletto di Genova

La nuova stazione Sant'Elmo della Funicolare di Montesanto

Il Comune di Napoli, è scritto nel piano, ha approfondito la possibilità di realizzare una nuova stazione in corrispondenza di Castel Sant'Elmo e della Certosa di San Martino, dove attualmente la funicolare di Montesanto effettua una fermata tecnica. La stazione in via Tito Angelini collegata al tunnel della funicolare mediante ascensore. Anni fa fu apposto anche il cartello del cantiere, poi scomparso. Per questo intervento sono stati realizzati il progetto definitivo approvato e studi di fattibilità per il collegamento a viale Raffaello. Il costo stimato è di 16 milioni da reperire da fondi nazionali.

La funicolare di Capodimonte

La funicolare di Capodimonte è un altro progetto valutato nel PUMS per connettere il Museo Archeologico al Real Bosco. Ci sono due ipotesi: una nuova linea del metrò 9 oppure una nuova stazione Stella della Linea 1 con una funicolare per Capodimonte.

Gli ascensori tra Bagnoli e Posillipo

Dal 1940 al '61 a Napoli c'era la funivia di Posillipo che consentiva di spostarsi tra la Mostra d'Oltremare di Fuorigrotta a Posillipo alta in 6 minuti. L'ipotesi del Comune, oggi, prevede la possibilità di collegare il deposito della Linea 6 di Campegna previsto per il 2025, piazza San Luigi-via Petrarca. In questo caso ci sono due soluzioni: una funicolare fino a via Manzoni o un sistema di ascensori fino a via Petrarca-piazza San Luigi. In entrambi i casi con un percorso pedonale tra piazza Tecchio e la stazione Campegna.

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I tram fino a Mergellina

Il PUMS adottato dal Comune prevede anche il potenziamento dei tram, con il prolungamento da via Cristoforo Colombo fino a Mergellina, da un lato, con due tratte piazza Municipio-piazza Vittoria e piazza Vittoria-piazza Sannazaro, e a via Nazionale delle Puglie, dall'altro. Per un costo nel primo caso di 17 milioni e nel secondo di 10 milioni. “Il ripristino della linea tranviaria in direzione Mergellina – è scritto nel Pums – può essere realizzato non appena ultimati i cantieri della metro Linea 6”.

La metro leggera di superficie a Napoli Est

Infine, c'è il progetto dell'autobus a trasporto rapido (“Bus Rapid Transit”) di Napoli Est, una sorta di metropolitana di superficie che dovrebbe collegare piazza Garibaldi all'Ospedale del Mare – per 18 km e 25 fermate – per il quale nel luglio 2019 è stato bandito da Invitalia, per conto del Comune, un concorso internazionale per lo studio di fattibilità tecnico ed economico. Il costo è di 31 milioni, attinti dal Patto per Napoli. Ad aprile 2020 è stato proclamato il vincitore del concorso di idee e al momento si sta lavorando al progetto di fattibilità di secondo livello. Il Brest, questo il nome scelto, sarà finanziato con i fondi Fsc del Patto per Napoli.

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