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I funerali di Giovanni Guarino, ucciso a coltellate al luna park. A Torre del Greco è lutto cittadino

Centinaia di persone ai funerali di Giovanni Guarino, 18 anni, ucciso a coltellate al luna park di Torre del Greco (Napoli)
A cura di Redazione Napoli
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I funerali di Giovanni Guarino / foto Peppe Pace
I funerali di Giovanni Guarino / foto Peppe Pace

Oggi 16 aprile, a Torre del Greco, nella Basilica di Santa Croce, i funerali di Giovanni Guarino, il 18enne ucciso con 7 coltellate al cuore la sera del 10 aprile dopo una lite in una luna park per futili motivi da due minorenni, fermati poche ore dopo.

Nel comune vesuviano è stato proclamato il lutto cittadino. Centinaia di persone già dopo pranzo in attesa di accedere alla chiesa, davanti al sagrato. Striscioni, palloncini blu e bianchi e magliette indossate dai ragazzi ricordano il "gigante buono", come "Giovannone", veniva chiamato. «Il vero problema – spiega il parroco di Santa Croce, don Giosuè Lombardo – sono i modelli diseducativi dei mass-media. Ci sono ragazzi che crescono a pane e Gomorra. Il risultato è questa violenza assurda».

All'uscita del feretro caos indicibile: fuochi d'artificio, urla, palloncini, dolore espresso in cento modi diversi. «La morte non ci separa»: è il coro urlato quando la bara bianca di "Giovannone", figlio e nipote di commercianti conosciutissimi a Torre, ha varcato il sagrato per dirigersi verso la casa natìa e poi di lì, verso il cimitero.  Una zia del giovane, Flora, sopraffatta dall'emozione, è svenuta. Colta da malore una 15 enne, che è stata portata a braccia all' esterno della Basilica.

L'omelia dell'arcivescovo Battaglia

L'arcivescovo di di Napoli Mimmo Battaglia, ai funerali di Giovanni: «Scegliete di stare dalla parte della vita sempre, difendetela. Che questa morte non sia vana, che diventi uno spartiacque per il bene»

Torre del Greco tappezzata di manifesti per Giovanni / foto Peppe Pace
Torre del Greco tappezzata di manifesti per Giovanni / foto Peppe Pace

Proprio Battaglia, rivolto ai fedeli dell'arcidiocesi partenopea col suo messaggio pasquale ha inteso parlare delle violenze urbane:

Diamo seguito alle consegne di Gesù se vinciamo la stanchezza, l'assuefazione alla violenza, anche a quella che ancora insanguina le nostre strade e devasta i cuori di tanti giovani, la camorra nelle sue varie forme, la rassegnazione che si nasconde sotto le vesti della sapienza, ma che tale non è, quando sentenzia: ‘Ma chi te lo fa fare? Tanto non cambia nulla'. Nulla mai cambierà. Ma non è questa la vera sapienza. Non è questa la vera sapienza non è stata quella di Gesù, che invece con il dono della sua vita e la sua risurrezione ha dimostrato che ogni atto di amore ha il suo immenso valore, che ogni lacrima viene da Dio considerata e ogni goccia di sangue è sempre lì nei luoghi dove è stata versata e reclama attenzione, rispetto e grida verso di lui, come monito perenne a che ciò non succeda mai più.

L'ingresso della chiesa di Torre del Greco / foto Peppe Pace
L'ingresso della chiesa di Torre del Greco / foto Peppe Pace
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