“A Francesco Pio Maimone e Giovambattista Cutolo intitolati i centri giovanili di Pianura e Vomero”
Intitolare due centri giovanili a Francesco Pio Maimone e Giovambattista Cutolo, due bravi ragazzi di Napoli, uccisi lo scorso per futili motivi, entrambi vittime innocenti di una violenza senza senso. Omaggio ai due giovani in consiglio comunale oggi a Napoli. La proposta di intitolazione è arrivata con un ordine del giorno firmato dalla presidente Enza Amato e dal consigliere Fulvio Fucito, che hanno chiesto al sindaco Gaetano Manfredi di impegnarsi "affinché la memoria dei due ragazzi uccisi possa restare per sempre viva nelle generazioni future come esempio di moralità e rettitudine e per ispirare ai valori della non violenza, del rispetto della persona umana, della convivenza civile e dell'educazione alla legalità".
Le vite spezzate di Francesco Pio e Giogiò
Individuati anche i possibili centri giovanili comunali che potrebbero essere coinvolti nell'iniziativa: A Francesco Pio Maimone la "Casa della Cultura e dei Giovani" di Pianura. A Giogiò "La Casa della socialità" del Vomero.
Francesco Pio Maimone, un ragazzo di appena 18 anni, fu ucciso la notte tra il 19 e 20 marzo 2023 sul Lungomare di Napoli, davanti a uno degli chalet di Mergellina. Giovanissimo pizzaiolo di Pianura, nella periferia occidentale di Napoli, fu colpito mortalmente da colpi di pistola sparati da un suo coetaneo, a seguito di una lite per una scarpa pestata nella quale non c'entrava nulla. Oggi, martedì 27 febbraio 2024, è iniziato il processo in Corte di Assise, con la prima udienza, nell'aula 115 del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli. Il processo vede imputato Francesco Pio Valda, il 20enne accusato dell'omicidio, e un gruppo di parenti che l'avrebbero aiutato a sottrarsi alle sue responsabilità. A difendere i familiari di Francesco Pio (padre, madre e tre fratelli) l'avvocato Sergio Pisani. Al loro fianco anche la Fondazione Politiche integrate per la Sicurezza della Regione Campania, e il Comune di Napoli, che si è costituito parte civile su proposta dell'assessore Emanuela Ferrante.
Giovambattista Cutolo, detto Giogiò, aveva 24 anni suonatore di corno talentuoso della Nuova Orchestra Scarlatti e del Conservatorio di San Pietro a Majella. All'alba del 31 agosto scorso, in piazza Municipio a Napoli fu raggiunto da tre colpi di pistola, anche in questo caso sembra a seguito di una futile lite. Il 2 novembre scorso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito la medaglia d'oro al valor civile con la seguente motivazione:
"Interveniva durante un violento litigio per proteggere un amico aggredito da un gruppo di malviventi, i quali, per ritorsione, lo colpivano con tre colpi di arma da fuoco, uno dei quali aveva esito mortale. Mirabile esempio di coraggio, altruismo e virtù civiche".
Due episodi che hanno molto scosso la cittadinanza. In entrambi i casi gli autori dei delitti individuati dalle forze dell'ordine sono molto giovani. "Dentro la storia di Francesco Pio e di Giogiò – si legge nell'ordine del giorno – ci sono storie di disagio economico e sociale, di cultura delinquenziale radicata, di povertà educativa, di mancanza di empatia e di incapacità di gestione delle relazioni umane, anche per la diffusione del virtuale e dei social, tutti fattori che alimentano violenza, prevaricazione e mala movida".