Francesca Fagnani ha portato sul palco di Sanremo 2023 le voci dei ragazzi reclusi a Nisida
Non è la prima volta che le "voci" del carcere minorile napoletano di Nisida finiscono sui media. Fu Eduardo De Filippo una volta nominato senatore a vita, a portare in Senato il grido di dolore dei minori di Napoli reclusi. Ieri al Festival di Sanremo la giornalista Francesca Fagnani, co-conduttrice per una sera insieme ad Amadeus e Gianni Morandi, ha raccontato le storie di giovani che hanno sbagliato ma che vogliono riscattarsi:
Non tutte le parole sono uguali e non tutte arrivano a noi con facilità. Ci sono parole che per arrivare sul palco di Sanremo devono abbattere cancelli e muri, come queste che arrivano dal carcere minorile di Nisida, da ragazzi che non cercano la nostra pena, perché non saprebbero che farsene.
Fagnani ha sottolineato la possibilità di riprendere in mano quelle vite:
Il tuo futuro non è irreversibile. Se quando esci da qui rispetti la legge, superi i pregiudizi. Ma se non ce la fai e torni in carcere, quello vero, quello degli adulti, allora sì, è davvero finita. Perché in Italia, tranne qualche eccezione, il carcere serve solo a punire il colpevole, non a rieducare e tantomeno a reinserire nella società.
Il monologo della conduttrice di "Belve" non ha mai avuto toni sensazionalistici: sono vicende che chi vive e racconta Napoli conosce molto bene:
Hanno picchiato, rapinato ucciso, ma se si chiede loro perché, non trovano la risposta che vorrebbero avere, la cercano, la abbozzano, ma non esce perché è inutile cercarla così, bisogna andare al giorno, al mese, alla vita prima. Hanno 15 anni e gli occhi pieni di rabbia e vuoto, hanno 18 anni e lo sguardo perso o sfidante, chiedono aiuto senza sapere quale. La scuola l'hanno abbandonata, ma nessuno li ha mai cercati, non la preside né gli assistenti sociali, né le madri o i padri che quando c'erano non ce l'hanno fatta.
Parlando con tanti detenuti e chiedendo loro ‘cosa cambieresti', in tanti mi hanno risposto: sarei andato a scuola. Se nasci in quel quartiere, palazzo o da quella famiglia è solo nei banchi di scuola che puoi intravedere la possibilità di una vita alternativa.
Lo Stato non può esistere solo attraverso la fondamentale attività di repressione delle forze dell'ordine, deve combattere la povertà scolastica, offrire pari opportunità ai più giovani. È una questione di democrazie, uguaglianza e rispetto della Costituzione.
«Parte di questo monologo – ha spiegato Amadeus, tornando sul palco – è stato preparato insieme ad alcuni detenuti del carcere minorile di Nisida, che ora ci stanno guardando».
E oggi Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ha ringraziato la giornalista:
La voce dei ragazzi reclusi negli istituti penali minorili è arrivata finalmente nelle case di tutti gli italiani grazie al monologo di Francesca Fagnani sul palco di Sanremo. Un testo che ha il merito di aver portato in prima serata le storie complesse, difficili e umane di ragazzi che hanno sbagliato, ma ai quali va data la possibilità di avere un futuro.
Il sindaco Gaetano Manfredi ha commentato il monologo della giornalista:
È stata una lettera molto bella che dice una grande verità: noi ci impegniamo dopo nel recupero di questi ragazzi quando loro hanno già sbagliato, quando non hanno avuto l'opportunità di poter percorrere la strada giusta. È stato un messaggio molto forte, importante ed anche molto vero". Manfredi lo scorso 30 dicembre si era recato nel carcere minorile di Nisida dove era stato organizzato uno degli eventi per celebrare il Capodanno a Napoli proprio per coinvolgere i ragazzi di Nisida.