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Frana a Casamicciola (Ischia)

Frana di Ischia, il meteorologo: “Sabato caduti 130 millimetri di pioggia sul monte Epomeo”

Il professor Mazzarella a Fanpage.it: “Sul Monte Epomeo caduti 130 mm di pioggia: probabile che questa, unita alle piogge di novembre, abbia causato la frana che ha devastato l’isola”.
Intervista a Prof. Adriano Mazzarella
Meteorologo e fisico, già professore di Climatologia presso l'Università Federico II di Napoli
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Oltre 130 millimetri di pioggia sul Monte Epomeo sono caduti sabato mattina: una tale portata da innescare la frana che ha spazzato via case e strade, uccidendo anche diverso persone lungo il tragitto. Eppure, il territorio di Ischia è ben noto per eventi simili. A Fanpage.it ne ha parlato il professor Adriano Mazzarella, meteorologo e fisico, già professore di Climatologia presso l'Università Federico II di Napoli, che ha analizzato i dati della pioggia caduta sabato ad Ischia, che ha causato l'ennesima frana e le ennesime vittime di una tragedia che forse poteva essere ancora una volta evitata.

Professore, quanta pioggia è caduta su Ischia da provocare un evento simile?

I dati sono emblematici, perché a partire dal primo mattino di sabato la perturbazione, molto intensa e duratura, ha rilasciato ben 130 millimetri di pioggia sul monte Epomeo ed altri 120 millimetri su Ischia Porto. Risulta perciò molto probabile che la frana che ha devastato l’isola sia stata determinata sia dalla notevole quantità di pioggia caduta sul Monte Epomeo ma anche dalla notevole pioggia di 100 millimetri assorbita dall’inizio di novembre.

La frana è stata improvvisa, anche se tragedie simili si sono già viste in passato.

Va detto che l’isola d’Ischia è un’isola vulcanica ricoperta da una coltre piroclastica prodotta dalle eruzioni che si sono susseguite nell’arco della sua storia vulcanica. Eventi franosi distruttivi per improvvisi slittamenti della copertura piroclastica causati da terremoti, eruzioni, mareggiate e piogge hanno devastato più volte l’isola. Questo perché la copertura piroclastica che ricopre l’intera isola interferisce con la roccia sottostante, che è di natura trachitica e sedimentaria, ed in presenza di acqua inizia lo scivolamento appena raggiunge la saturazione.

Una pioggia che a novembre è diventata improvvisamente abbondante, dopo settimane di quasi siccità.

La causa di questa piovosità è da ricercarsi nella presenza dell’anticiclone delle Azzorre a sud-ovest del golfo di Biscaglia e dell’anticiclone russo-siberiano sull’Europa orientale. Questa configurazione barica ha causato un blocco della circolazione normale da ovest verso est e creato un corridoio preferenziale lungo il quale masse d’aria atlantica, fresca ed instabile hanno raggiunto a ripetizione la nostra penisola con tutte le drammaticità che ben abbiamo conosciuto. L’orografia del territorio e il surplus di caldo dei mari hanno poi agito congiuntamente per conferire alle precipitazioni di novembre le peculiarità tipiche dei cosiddetti “flood alert”, mettendo a nudo la fragilità di alcune aree, quale l’isola d’Ischia.

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