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Fortuna Bellisario, condannato a 30 anni il marito assassino: condanna triplicata in Appello

Vincenzo Lo Presto è stato condannato a 30 anni di reclusione dalla Corte d’Appello di Napoli per l’omicidio della moglie, Fortuna Bellisario, massacrata a suon di botte il 7 marzo del 2019 davanti ai figli. La condanna è stata triplicata, dal momento che lo Presto in primo grado aveva ricevuto 10 anni per omicidio preterintenzionale.
A cura di Valerio Papadia
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Fortuna Bellisario ed il marito Vincenzo Lopresto.
Fortuna Bellisario ed il marito Vincenzo Lopresto.

È stato omicidio volontario quello di Fortuna Bellisario, la mamma napoletana uccisa a suon di botte dal marito, davanti ai figli, il 7 marzo del 2019: per questo, Vincenzo Lo Presto, 43 anni, è stato condannato a 30 anni di reclusione dalla IV sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli. La condanna per il marito assassino è stata dunque triplicata, dal momento che Lo Presto, in primo grado, era stato condannato a 10 anni per omicidio preterintenzionale, con una sentenza che aveva fatto molto discutere. Nel corso dell'udienza dello scorso 13 luglio, il sostituto procuratore Maria Di Addea aveva chiesto che Vincenzo Lo Presto venisse condannato all'ergastolo: oggi, la Corte d'Appello ha deciso per una condanna a 30 anni.

L'omicidio di Fortuna Bellisario

Una storia di violenza, quella di Fortuna Bellisario, alla quale, dopo la sentenza di primo grado, si era aggiunta anche una certa beffa, per i 10 anni di condanna, giudicati troppo pochi, e per la decisione di scarcerare Lo Presto e di sottoporlo ai domiciliari. Il quartiere di Fortuna, il Rione Sanità, nel cuore di Napoli, si era mobilitato e il 43enne era tornato in carcere. Il 7 marzo del 2019, al culmine dell'ennesimo litigio, Lo Presto aveva ucciso di botte la moglie, Fortuna, colpendola anche con una stampella con la quale l'uomo si aiutava a camminare.

Dalle indagini sull'omicidio, è emerso un quadro inquietante: anche i figli piccoli, plagiati dal papà, erano costretti a vessare Fortuna, colpevole, secondo Lo Presto, di "guardare altri uomini" e quindi da considerare una "mamma cattiva" in contrapposizione al "papà buono".

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