Formiche all’ospedale San Paolo, le indagini: ignorate le segnalazioni sulla sporcizia
I vertici dell'ospedale San Paolo di Napoli avrebbero ignorato le varie segnalazioni relative alla sporcizia nei reparti, arrivate anche durante il periodo del lockdown. È quanto emerge dalle indagini dei carabinieri del Nas, nell'ambito dell'inchiesta che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 17 persone che ricoprono posizioni dirigenziali nella struttura di Fuorigrotta; gli interrogatori in Procura sono partiti oggi, una seconda tranche ci sarà all'inizio della prossima settimana. I reati contestati dal sostituto procuratore della Repubblica Mariella Di Mauro sono di omissione di atti di ufficio e falso.
I militari del Nas, nel corso delle ispezioni, avrebbero accertato che i vertici dell'ospedale finiti sotto indagine avrebbero trattato con noncuranza le segnalazioni che provenivano dai reparti e che riguardavano la sporcizia; situazioni che si sarebbero ripetute anche durante il lockdown per la pandemia da coronavirus ancora in corso. Inoltre gli investigatori hanno accertato che nella documentazione relativa allo stato di pulizia dei luoghi non risultano menzionate le criticità evidenti che, invece, erano state segnalate dai carabinieri. Parallelamente proseguono gli accertamenti sugli atti relativi alla ditta di pulizie che si è aggiudicata l'appalto per il San Paolo: il reato ipotizzato è quello di peculato, l'Asl avrebbe liquidato la ditta prima di ricevere l'attestato di corretta esecuzione dei lavori.
Gli episodi al centro delle indagini si sarebbero verificati a partire dal 2018, fino alle ultime settimane. Anche in precedenza, però, erano state diverse le segnalazioni che riguardavano la presenza di formiche nei reparti e nelle sale operatorie del San Paolo; nel 2017 vennero diffuse le fotografie di una paziente, ricoverata, il cui letto era invaso dagli insetti.