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Napoli, lanciano fioriera sull’auto dei carabinieri e la sfondano dopo l’arresto di un pregiudicato

I militari salvi per miracolo; stavano portando in carcere il 56enne Salvatore Pugliese, della Torretta, dopo le violazioni mentre era sottoposto ai domiciliari.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Una fioriera lanciata da una delle finestre sul palazzo, direttamente sull'automobile dei carabinieri, che ha sfondato il parabrezza e per miracolo non ha ferito i militari a bordo: è successo nel pomeriggio di oggi, 27 ottobre, in via Cucca, una delle stradine che porta su via Riviera di Chiaia. I militari avevano appena arrestato un 56enne della Torretta e lo stavano portando in carcere per le ripetute violazioni mentre era ai domiciliari.

Al momento non è chiaro chi abbia lanciato quella fioriera, ma le indagini partono dall'ipotesi che non si sia trattato di un incidente: stando ai primi rilievi il pesante vaso sarebbe stato di proposito buttato in strada al passaggio della gazzella, quindi con l'intenzione di colpirla. E soltanto per un caso fortuito il telaio della Tipo ha resistito all'impatto e i danni sono stati limitati al parabrezza.

Incolume anche l'uomo appena arrestato, che in quel momento si trovava a bordo: si tratta di Salvatore Pugliese, che stava scontando i domiciliari dal maggio scorso per estorsione; la Procura di Napoli aveva disposto il trasferimento in carcere a seguito delle numerose violazioni del regime a cui era sottoposto. In supporto ai militari sono intervenute altre pattuglie e il 56enne è stato portato via.

Pugliese, pluripregiudicato, era stato arrestato nel maggio scorso dai carabinieri di Posillipo con l'accusa di avere sottratto alla compagna beni e soldi per complessivi 150mila euro, dopo averla narcotizzata per sottrarle le carte di credito. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2022 e il 2023. La vittima era stata per 13 anni badante di un anziano che alla sua morte le aveva lasciato una cospicua somma di denaro in eredità.

Le indagini erano partite grazie al direttore della banca dove la donna aveva il conto, che si era accorto della preoccupazione della cliente e di segni di violenza che aveva notato sul suo volto. Ai militari la donna aveva poi confidati dei continui furti da parte del convivente, già condannato per omicidio preterintenzionale e rapina; Pugliese, secondo il racconto della vittima, aveva usato anche del narcotico per prendere le carte di credito e mandava altre persone a prelevare il denaro per evitare di essere inquadrato da eventuali sistemi di videosorveglianza.

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