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Il bonus vacanze era diventata una truffa da 800mila euro intascati dalla proprietaria di un hotel

Incassava bonus vacanze grazie ad oltre 2mila finti clienti: denunciata per truffa aggravata la direttrice di un hotel, sequestrati quasi 800mila euro.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Finti clienti per incassare i soldi del Bonus Vacanze: è il reato contestato ad una imprenditrice e direttrice di un hotel a nord di Napoli. Stamattina è avvenuto il sequestro da parte della Guardia di Finanza di Giugliano in Campania di 796.760 euro, corrispondente secondo le indagini della Procura della Repubblica di Napoli Nord e relativa al periodo 2020-2021, quando il bonus fu erogato durante l'emergenza sanitaria da Covid-19 in Italia.

Il bonus, infatti, per aiutare il comparto turistico pesantemente colpito dalle restrizioni prevedeva un contributo fino a 500 euro per le famiglie con reddito Isee fino a 40mila euro per soggiornare in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e Bed&Breakfast in tutta Italia. Dalle indagini, è emerso che nel biennio 2020/2021, l'albergo in questione avesse ricevuti ingenti quantitativi di bonus vacanze, sebbene si trattasse di una struttura particolarmente piccola (appena 11 stanze), e in una zona a bassa vocazione turistica. Incassi che inoltre non corrispondevano ai volumi dei ricavi dichiarati normalmente dalla stessa struttura.

E così è emerso che in realtà la direttrice dell'hotel consentiva a clienti fittizi di "riscattare" il bonus vacanze pur senza usufruirne. Di fatto, una parte della cifra incassata veniva data allo stesso finto clienti, che così incassava in contanti, mentre la struttura dichiarava incassi che poi venivano pagati dallo Stato. Cifre che venivano registrate anche in periodo di restrizioni, e a volte perfino di dieci volte superiore all'incasso che avrebbe ottenuto con le prenotazioni al completo. Una parte veniva poi trasferita sui conti correnti di una società a responsabilità limitata riconducibile al marito della donna, per essere "ripulita".

I finti clienti hanno poi spiegato alla Finanza che avevano ricevuto il "compenso" in contanti, e dunque fuori tracciabilità, salvo alcuni accrediti su carte prepagate e conti correnti per chi viveva fuori regione. Soggiorni che in ogni caso non venivano effettuati. Si tratta di 2.098 persone, per lo più residenti in Campania. Alla fine delle indagini, è scattato il sequestro di 796.760 euro, considerati i proventi della truffa, e la denuncia per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche nonché di impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita nei confronti della donna. Per i finti clienti, scatterà invece una sanzione pari a tre volte le somme incassate da parte del Prefetto competente.

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