Fino a 8 anni di carcere per una stesa di camorra: il Governo vuole introdurre il nuovo reato
"Pubblica intimidazione con l'uso di armi": è la definizione con cui il Governo ha previsto un reato specifico per le "stese", inserito con un emendamento all'articolo 4 del cosiddetto "decreto legge Caivano". La pena prevista è la reclusione, dai due agli otto anni. Il secondo emendamento riguarda invece la punibilità per i minorenni, e in particolare la messa alla prova (con conseguente sospensione del processo ed estinzione del reato in caso di esito positivo): l'intenzione è di escluderla per determinati reati.
Cosa è una stesa e perché potrebbe diventare reato
L'introduzione del reato di "stesa" è una modificata ad hoc, studiata per quel fenomeno tipico della camorra napoletana e di recente assurto alle cronache nazionali coi fatti di Caivano, in seguito alle denunce di don Maurizio Patriciello, che aveva raccontato dei colpi di pistola esplosi nei pressi della sua chiesa, nel Parco Verde.
Cosa dice l'emendamento::
chiunque, al fine di incutere pubblico timore o di suscitare tumulto o pubblico disordine o di attentare alla sicurezza pubblica, fa esplodere colpi di arma da fuoco o fa scoppiare bombe o altri ordigni o materie esplodenti, è punito, se il fatto non costituisce più grave reato, con la reclusione da 2 a 8 anni.
Niente messa in prova ai minori per reati gravi
La seconda proposta dell'Esecutivo riguarda invece l'articolo 6 del dl Caivano ed esclude la messa alla prova per i minori che si siano macchiati di reati specifici o di particolare gravità; in questa casistica, ha aggiunto Andrea Ostellari, sottosegretario di Stato con delega alla Giustizia minorile, rientrano omicidio, stupro e rapina aggravanti. Si legge nella relazione illustrativa della proposta:
esclude dal campo di applicazione della messa alla prova una serie di fattispecie delittuose di particolare gravità, individuando, ex lege, un profilo sinora comunque tenuto presente dalla giurisprudenza nel valutare la praticabilità e la meritevolezza dell’istituto minorile.
Le modifiche alla memoria di Giovanbattista Cutolo
Ostellari ha poi spiegato che i due emendamenti sono "dedicati alla memoria del giovane musicista Giovanbattista Cutolo", il 24enne ucciso da un 17enne a Napoli, in piazza Municipio, "trucidato senza una ragione", "e ai familiari delle vittime innocenti che chiedono giustizia". "Chi uccide, stupra e compie reati gravi, anche se minorenne – ha concluso Ostellari – sconterà la pena fino in fondo".