Fiaccolata dei No Green Pass a Napoli, in 200 dal lungomare alla Regione
È partito intorno alle 20 il corteo dei "no Green Pass" annunciato nei giorni scorsi a Napoli. In circa 200 si sono mossi per una fiaccolata da piazza Vittoria, luogo dell'appuntamento, verso la sede della Regione Campania, in via Santa Lucia, per protestare a poche ore dall'entrata in vigore dell'obbligo di esibire il certificato verde in tutti i luoghi di lavoro, sia pubblici sia privati. In testa al corteo, sorretto dai manifestanti, una sorta di altarino funebre con tanto di lumini per rappresentare la "veglia per la morte della democrazia".
Tra i partecipanti, tra gli altri, la scrittrice Ornella Mariani e il medico dell'Asl Napoli 1 Carlo Arnese, per il quale "il green pass è un vile e ignobile ricatto, una palese estorsione" e "i sieri genici sono pericolosi, il green pass non è altro che un lasciapassare di stampo nazi fascista". La manifestazione è stata seguita da un folto schieramento delle forze dell'ordine, il corteo si è mosso pacificamente e, al netto di slogan più o meno accesi, non ci sono stati momenti di tensione né scontri tra dimostranti e agenti. I manifestanti hanno percorso il lungomare, sfilando accanto ai ristoranti e invitando dipendenti e clienti ad unirsi a loro e sono partiti anche degli insulti verso chi era seduto a mangiare. Durante la marcia non sono mancate le critiche al Governo, con insulti sia al premier Mario Draghi sia al governatore della Campania Vincenzo De Luca, e in molti hanno gridato che le attuali misure esecutive sono "il nuovo fascismo".
Non sono mancati nemmeno i discorsi a sfondo negazionista. Come quelli di uno dei manifestanti, che sul petto aveva una stella di David, a significare l'analogia tra i non vaccinati e gli ebrei perseguitati. L'uomo, elencando tutte le manifestazioni a cui ha partecipato, le 17 multe prese perché senza mascherina, gli assembramenti per la vittoria dell'Italia agli Europei e per il Gay Pride, si è chiesto: "Come mai è una pandemia dei non vaccinati e i non vaccinati stanno bene?". La risposta è stata che "Allora c'è qualcosa che non va, facciamoci qualche domanda, come mai non finiamo mai noi là sopra?", riferendosi alle Terapie Intensive.
E nemmeno sono mancate le battute, quando un altro manifestante gli ha chiesto, per evidenziare che non si è ammalato: "Fammi vedere il tubo che c'hai". Riferendosi a quelli che hanno manifestato a Roma, l'uomo ha aggiunto: "Ad un certo punto li hanno dovuto intubare con le bandiere, con le aste", per evidenziare che non c'è stato un boom di contagi, scatenando le risate. E, qualche secondo dopo, si è sbracciato fingendo di stare male e ha detto: "Ho dimenticato la mascherina, aiuto, datemi una mascherina, vi prego, mi manca l'aria".
Poi il corteo si è spostato verso la Regione. "Tutti a sinistra", ha detto un manifestante al megafono. "È solo una direzione di marcia", subito ha risposto, ridendo, un altro alle sue spalle. Nel percorso, gli slogan sentiti in altre manifestazioni analoghe: "No green pass", "Sì democrazia", "giù le mani dai bambini", alternati da qualche insulto verso De Luca e Draghi. Arrivati davanti alla sede della Regione, l'altarino è stato sistemato a terra e si è tenuto un breve presidio con diversi interventi durante il quale i manifestanti hanno cercato di coinvolgere anche giornalisti e poliziotti nella protesta.