Festa scudetto a Napoli, 2mila agenti in più, varchi nelle piazze. Oggi si decide se si gioca sabato o domenica
Siamo a mercoledì 26 aprile; mancano tre giorni a sabato 29 e solo oggi potrebbe – anzi deve – sbloccarsi la situazione del piano sicurezza per la possibile festa scudetto a Napoli. Ieri il Comitato ordine e sicurezza con prefetto, sindaco, questore, carabinieri e società sportiva azzurra ha fatto chiaramente capire di voler chiedere lo spostamento a domenica 30 aprile della partita Napoli-Salernitana, nello stesso giorno di Inter-Lazio a Milano. Un big day che consentirebbe di concentrare in 24 ore attesa, esplosione di gioia (dipende dai risultati di entrambi i match) e festeggiamenti spontanei.
La Lega Calcio di serie A ieri ha abbozzato: ha fatto sapere che va pure bene lo spostamento ma a decidere dev'essere l'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive insediato al ministero dell'Interno.
Insomma in Italia non c'è mai una decisione immediata: prima il sabba burocratico, il carico-scarico di responsabilità, il bolero fra una riunione e l'altra. Ma il tempo è finito: o si decide oggi o è difficile che si riuscirà ad approntare un vero piano sicurezza degno di questo nome. La prefettura guidata da Claudio Palomba alcune linee le ha messe in campo, chiedendo 2mila agenti in più al Viminale, mentre col Comune si appronta un piano di transenne, percorsi obbligati e varchi per tenere libere alcune strade, destinate a soccorsi e al deflusso della gente. In caso di stop alla proposta di spostamento per Napoli-Salernitana (che poi andrebbe motivata con ragioni più rilevanti dell'ordine pubblico e pare improbabile) si potrebbe aprire lo stadio Maradona domenica perper proiettare sui maxischermi la partita fra Inter e Lazio.
Questa ipotesi però cozza con una serie di problemi: è giorno e ci sono problemi di visualizzazione dei maxischermi. E poi: chi entrerebbe, a che titolo? E il pre-filtraggio degli accessi chi lo farebbe? Insomma, meglio rinviare il derby della Campania; anche la Salernitana non è contraria.