Festa a Napoli per il miracolo di Santa Patrizia: il sangue si scioglie nel giorno della ricorrenza
Si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di Santa Patrizia, conservato nella teca custodita nel Monastero di San Gregorio Armeno a Napoli, nel giorno della ricorrenza della Santa, domenica 25 agosto 2024. Santa Patrizia è una patrona di Napoli. Come nel caso di San Gennaro, anche il suo sangue, conservato come una reliquia, si liquefa in particolari occasioni. Il cosiddetto "miracolo di Santa Patrizia" si verifica tutti i martedì dell'anno e il giorno della festa del 25 agosto.
La venerazione di Santa Patrizia a Napoli
Santa Patrizia, detta Patrocinia, visse nel VII secolo dopo Cristo. Era originaria di Bisanzio, l'antica Costantinopoli, oggi in Turchia, e apparteneva alla famiglia imperiale. Per evitare le nozze reali, abbandonò la città dell'asia minore, assieme alla nutrice Aglai e ad alcuni eunuchi. Si trasferì, quindi a Napoli, dove il suo nome oggi è molto diffuso, dove visse nell'anonimato. In seguito si recò a Roma dove ricevette da Papa Liberio il velo verginale. Infine, tornò a Costantinopoli, rinunciando a ogni diritto sulla corona imperiale. Qui, donò tutti i suoi beni ai poveri. Durante un viaggio in Palestina, una tempesta sospinse la nave sulla quale viaggiava di nuovo a Napoli, dove visse gli ultimi suoi giorni.
Risale al 1625 la nomina a patrona di Napoli. Nel 1642 la sua statua d’argento è stata trasferita nella Cattedrale del Duomo di Napoli, dove si trova anche il tesoro di San Gennaro. Il monastero a lei dedicato, tuttavia, fu soppresso nel 1808. Una suora, sua fedele devota, di nome Maria Pia, continuò ad alimentare la devozione verso la santa. La comunità si riunì inizialmente in via dei Tribunali, nel cuore dei Decumani. Ma nel 1918 dovette trasferirsi per la costruzione del Primo Policlinico di Napoli. La sistemazione definitiva delle reliquie di Santa Patrizia, di cui oggi si conservano un dente e il sangue, è stata individuata nel monastero di San Gregorio Armeno, dove hanno potuto dare una sede alla loro missione come Suore Adoratrici dell’Eucarestia.