Ferraiuolo al gip: “Non ero in me quando ho ucciso Anna Scala”. L’uomo assumeva droga da anni

Questa mattina è comparso davanti al gip per l'udienza di convalida Salvatore Ferraiuolo, il pescivendolo 54enne reo confesso dell'omicidio della compagna, la 56enne Anna Scala, uccisa a coltellate il 17 agosto in un garage condominiale di Piano di Sorrento. "Ha confessato, ha ammesso le sue responsabilità – dice a Fanpage.it l'avvocato Gabriele Cimmino, che lo difende insieme al collega Roberto Civita – e ha aggiunto che in quei momenti non era in sé". All'esito dell'udienza il fermo è stato convalidato ed è stata applicata la custodia cautelare in carcere.
L'uomo, prosegue il legale, "è un consumatore abituale di stupefacenti, da diversi giorni è sotto farmaci e giovedì era ulteriormente provato dal fatto che non dormiva praticamente da una settimana, ovvero da quando aveva lasciato l'abitazione con cui aveva convissuto con la vittima". Il movente sarebbe di natura passionale: il 54enne, che già in passato avrebbe avuto comportamenti violenti perché convinto di un tradimento, non avrebbe accettato la fine della relazione. Dagli accertamenti sarebbe inoltre emerso che Ferraiuolo soffrirebbe di disturbi psichiatrici, anche diagnosticati.
Individuato grazie alle telecamere di sorveglianza, che avevano visto allontanarsi un uomo su uno scooter che è risultato essere il suo, Ferraiuolo era stato rintracciato dai carabinieri qualche ora dopo l'omicidio. In serata era stato emesso il fermo per omicidio, con le aggravanti con le aggravanti della premeditazione, del rapporto di convivenza e dei precedenti maltrattamenti: il 54enne era stato denunciato dalla vittima nello scorso luglio per una aggressione e la donna aveva raccontato ai carabinieri di essere stata picchiata anche un anno fa.