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Ferragosto a Ischia e Procida, 30 denunciati: b&b abusivi ma con offerte su Internet

I carabinieri di Ischia e Procida hanno denunciato in appena due giorni 30 persone che avevano convertito i propri appartamenti in b&b, mini-residence e hotel improvvisati, senza alcun tipo di autorizzazione. Le strutture, abusive, lavoravano in nero e gli ospiti non venivano registrati. In molti casi ai militari è bastato seguire gli annunci che i responsabili mettevano su Internet.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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Avevano riconvertito le proprie abitazioni in b&b, mini-residence e hotel improvvisati, trasformandole in strutture ricettive per sfruttare il periodo turistico. Ma non avevano chiesto nessun tipo di autorizzazione, ospitavano i turisti in nero, senza nemmeno registrare e comunicare la loro presenza per consentire il tracciamento in caso di contagi da coronavirus. E si sentivano così sicuri da pubblicizzare l'attività, abusiva, anche su Internet e su Facebook.

Sono ben 30 i proprietari di appartamenti di Ischia e Procida che sono stati denunciati dai carabinieri in soli due giorni, tra il 14 e il 15 agosto, nell'ambito dei controlli effettuati nei luoghi di maggiore affluenza turistica. I militari hanno appurato che le abitazioni erano state convertite in strutture ricettive, creando degli appartamenti indipendenti che poi venivano affittati ai turisti di passaggio. Tra i denunciati anche la proprietaria di una villa di Ischia, che aveva effettuato lavori nella struttura trasformando 5 camere in mini appartamenti che aveva affittato come b&b. In molti casi i carabinieri hanno scovato hotel e b&b illegali semplicemente sui social: i proprietari avevano tappezzato le bacheche virtuali di annunci alla ricerca di clienti.

Nelle strutture ricettive abusive, per ovvi motivi, gli ospiti non venivano comunicati all'autorità di polizia, come previsto dai regolamenti, né veniva tenuto un registro di chi alloggiava in quelle stanze; una situazione pericolosa anche sotto il punto di vista delle misure anti contagio: in caso di infetti sarebbe stato impossibile tracciare i viaggiatori e ricostruire link epidemiologici.

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