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Fermo di 2 mesi per la nave Geo Barents. Medici Senza Frontiere: “Puniti per aver salvato vite”

La nave di Medici Senza Frontiere è stata sottoposta a fermo dopo lo sbarco con 191 naufraghi a Salerno, comminata sanzione di 3.300 euro.
A cura di Nico Falco
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La nave Geo Barents (Immagine di repertorio. Foto / Psicologi per i Popoli Federazione)
La nave Geo Barents (Immagine di repertorio. Foto / Psicologi per i Popoli Federazione)

La Geo Barents, la nave di Medici Senza Frontiere che ieri mattina è attraccata nel porto di Salerno con 191 migranti, è stata sottoposta a fermo amministrativo per la durata di 60 giorni. A renderlo noto è la stessa ONG con un post pubblicato ieri sera su X, che parla di "una decisione disumana" e "arbitraria" che ferma l'attività nel Mediterraneo centrale e aggiunge: "Questa è la terza volta che la nostra nave è stata sottoposta a una tale misura punitiva per avere adempiuto al suo obbligo legale di salvare vite umane in mare".

Il provvedimento è motivato dalle reiterate violazioni delle prescrizioni previste dal "decreto Cutro" per le mancate comunicazioni agli organismi preposti per la sicurezza in mare, in merito ai soccorsi effettuati; è stato eseguito dalla Polizia di Stato, dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto. Oltre al fermo amministrativo è stata comminata una sanzione pecuniaria di 3.300 euro.

La nave umanitaria, battente bandiera norvegese, aveva trasportato ieri a Salerno i migranti soccorsi in cinque diverse operazioni avvenute nei giorni scorsi nel Mediterraneo centrale; tra i 191 naufraghi a bordo c'erano anche una ventina di minori non accompagnati e tre donne. Dall'equipaggio sono state segnalate 12 emergenze sanitarie, di vario genere, passate al vaglio dell'Asl e dell'Usmaf successivamente allo screening sanitario.

La Prefettura di Salerno, che ieri ha gestito le operazioni di accoglienza e di soccorso a terra, ha fatto sapere che gran parte dei naufraghi resterà in Campania, mentre per 66 di loro sono state individuate destinazioni nel Lazio; per i minori sono stati individuati centri dedicati, dove verranno seguiti dal loro arrivo con un supporto anche di natura psicologica e, successivamente, con percorsi per favorire l'integrazione linguistica, scolastica e sociale.

"Ulteriori comunicazioni saranno date non appena concluderemo le consultazioni con il nostro team legale – ha continuato Medici Senza Frontiere – a quel punto valuteremo le nostre opzioni per contestare questa decisione arbitraria e disumana".

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