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Fermo amministrativo della Geo Barents a Salerno, Medici Senza Frontiere presenta ricorso

L’organizzazione ha presentato ricorso al tribunale civile di Salerno per l’annullamento del fermo amministrativo della Geo Barents avvenuto il 27 agosto.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La nave Geo Barents (immagine di archivio)
La nave Geo Barents (immagine di archivio)

Medici Senza Frontiere ha presentato un ricorso al tribunale civile di Salerno per l'annullamento del fermo amministrativo della Geo Barents. Lo ha fatto sapere l'organizzazione umanitaria non governativa fondata nel 1971 a Parigi in una nota inviata alla stampa. Il provvedimento di fermo era scattato, da parte delle autorità italiane, per presunte reiterate violazioni delle prescrizioni previste dal "decreto Cutro" sulle mancate comunicazioni agli organismi preposti per la sicurezza in mare, in merito ai soccorsi effettuati. "Abbiamo fornito al tribunale prove solide che dimostrano come le équipe di Medici Senza Frontere siano intervenute per salvare la vita di 37 persone in mare la notte del 23 agosto", ha spiegato Juan Matias Gil, capomissione di Medici Senza Frontiere per le attività di ricerca e soccorso, "durante quella notte, abbiamo fornito alle autorità competenti informazioni accurate e tempestive sulle nostre operazioni. Siamo fiduciosi che il Tribunale di Salerno rilascerà la Geo Barents e revocherà gli effetti di questa detenzione", ha aggiunto ancora Gil.

Il fermo amministrativo scattò lo scorso 27 agosto, con la organizzazione che parlò illo tempore di "una decisione disumana" e "arbitraria" e che avrebbe fermato le attività di soccorso nel Mediterraneo centrale, aggiungendo: "Questa è la terza volta che la nostra nave è stata sottoposta a una tale misura punitiva per avere adempiuto al suo obbligo legale di salvare vite umane in mare". Prima del fermo, dalla nave erano stati tratti in salvo 191 migranti, tra cui anche una ventina di minori non accompagnati e tre donne.

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