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Ferito in un agguato a Pozzuoli, il giorno dopo finisce in manette per estorsione

I carabinieri hanno sottoposto a fermo per estorsione Antonio Izzo, 36enne di Pozzuoli (Napoli); l’uomo il giorno prima era stato ferito alle gambe in un agguato.
A cura di Nico Falco
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Dal Pronto Soccorso al carcere di Secondigliano nel giro di 24 ore: i carabinieri hanno sottoposto a fermo Antonio Izzo, 36enne di Pozzuoli, accusato di avere estorto denaro a un esercizio commerciale della zona e ritenuto legato al clan camorristico dei Longobardi-Beneduce. L'uomo il giorno prima era finito in ospedale con ferite da arma da fuoco alle gambe: gli avevano sparato nella zona di Monterusciello, a suo dire era stato uno sconosciuto e senza apparente motivo.

Il ferimento risale al pomeriggio del 10 febbraio scorso, quando Izzo si è presentato al Pronto Soccorso del Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. I sanitari, come da prassi in circostanze di questo tipo, avevano allertato le forze dell'ordine. E il 36enne aveva raccontato di essere stato colpito da un uomo tra le palazzine popolari di via Silvio Novaro. Non in pericolo di vita, era stato medicato e dimesso con prognosi di 30 giorni salvo complicazioni. La sua versione, però, era tutta da verificare. I militari non avevano trovato riscontro alle sue parole e, invece, lo hanno collegato a un altro reato.

Dalle indagini del Nucleo Operativo e Radiomobile è infatti emerso che Izzo, vicino ai Longobardi-Beneduce, clan egemone a Pozzuoli, aveva taglieggiato un negozio di abbigliamento del centro cittadino. Così, a meno di 24 ore dalle dimissioni dall'ospedale, Izzo si è ritrovato di nuovo faccia a faccia coi carabinieri che lo hanno raggiunto per la notifica del fermo; il provvedimento è stato convalidato il 15 febbraio, nel corso dell'udienza il gip, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere, determinando il trasferimento nel carcere di Secondigliano.

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