video suggerito
video suggerito

Femminicidio a Ischia, gli elementi contro il compagno di Marta Maria: segni sul viso e terriccio in bocca

Dall’autopsia gli elementi che incastrano Ilia Batrakov per l’omicidio della compagna, Marta Maria Ohryzko: l’avrebbe soffocata mentre era bloccata in un dirupo con la caviglia rotta a Barano d’Ischia (Napoli).
A cura di Nico Falco
509 CONDIVISIONI
Immagine

Il compagno di Marta Maria Ohryzko, la 32enne ucraina trovata morta in un dirupo a Barano d'Ischia (Napoli), non avrebbe soltanto ignorato le sue richieste di aiuto. L'avrebbe uccisa, soffocandola. Nuova accusa per il 41enne russo Ilia Batrakov, che già si trova in carcere per maltrattamenti: gli elementi, arrivati dall'autopsia, hanno portato al fermo eseguito dai carabinieri questa mattina, 16 aprile. L'uomo è ritenuto responsabile di omicidio volontario pluriaggravato, il provvedimento emesso dalla la Procura di Napoli (pm Alfredo Gagliardi della IV sezione coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone) è stato notificato dai carabinieri di Ischia.

I messaggi con le richieste di aiuto

Batrakov ha ammesso di non avere aiutato la compagna, che era caduta rompendosi una caviglia, sostenendo di averla lasciata in quel punto senza soccorrerla nonostante le sue implorazioni. Alle 15.45 era arrivato il primo messaggio: "Aiuto, sono caduta". Qualche ora dopo, alle 19.33, l'ultimo: "Perdonami per tutto… aiutami per favore ad alzarmi… con questo mi salvi". C'erano state poi due telefonate successive, una di 5 minuti alle 21.17, l'altra, senza risposta, alle 21.24.

I segni emersi dall'autopsia

Gli esami sul corpo hanno evidenziato, in primo luogo, che quella sera la donna non aveva bevuto alcolici, contrariamente alla versione dell'uomo secondo cui era una alcolizzata. Sono state trovate tracce di farmaci, ma in quantità compatibili con una terapia antipsicotica.

Uno degli elementi ritenuti importanti dagli inquirenti è la reazione di Batrakov nel corso dei colloqui in carcere: quando apprende che gli accertamenti si stanno concentrando sui polmoni della donna, quindi intuendo che l'ipotesi è che sia stata soffocata, si mostra particolarmente preoccupato. Continua a sostenere, però, di non averle fatto nulla. Anzi, aggiunge, se verrà condannato, in tribunale accuserà il giudice di averlo fatto per antipatia o per razzismo in quanto è russo.

Il terriccio nella bocca della 32enne

Gli esiti definitivi dell'autopsia, però, insieme alla relazione sulla compatibilità tra le lesioni e la mano del 41enne, raccontano una storia diversa. Si legge nella relazione che "la mano destra dell'aggressore comprimendo la bocca e dil baso della vittima, facendo presa con le unghie sull'emulato sinistro del volto, impedì lo svolgersi dei comuni atti respiratori inducendo il grave quadro asfittico causa della morte". In altre parole: le avrebbe tappato la bocca e il naso fino a soffocarla.

Sul volto della vittima sono state riscontrate lesioni che, per il gip, sono senza dubbio riconducibili alla pressione di una mano sulle vie aeree. Inoltre, nelle vie aeree è stato trovato "materiale vegetale, frammisto a muco nel laringe". E questo potrebbe indicare che l'uomo aveva le mani sporche. Oppure che avesse voluto controllare la lingua: nonostante non sia tecnicamente possibile, infatti, in altre intercettazioni si evince che il 41enne era convinto che, in caso di soffocamento, la vittima la ingoiasse.

509 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views