“Fece uccidere l’uomo che violentò la figlia”, chiesto il processo per 64enne
Avrebbe atteso che l'uomo in carcere per violenza sulla figlia venisse liberato e avrebbe pagato ventimila euro a due killer per farlo uccidere. Ricostruzione degli inquirenti che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per Lucio Iorillo, 64 anni, individuato come mandante dell'omicidio di Giuseppe Matarazzo, il pastore di 45 anni ucciso a colpi di pistola davanti alla sua abitazione di Frasso Telesino, in provincia di Benevento.
L'omicidio a Frasso Telesino, ucciso davanti a casa
Matarazzo era stato scarcerato circa un mese prima, dopo aver scontato oltre 9 degli 11 anni e 6 mesi inflitti per abusi sessuali: era stato riconosciuto colpevole di violenza su due minorenni, tra cui una quindicenne che il 6 gennaio 2008, sei mesi dopo i fatti contestati, si era uccisa impiccandosi ad un albero. Autori materiali dell'omicidio sarebbero stati Giuseppe Massaro, 59enne di Sant'Agata de' Goti, e Generoso Nasta, 34enne di San Felice a Cancello (Caserta).
I due erano stati condannati all'ergastolo dalla Corte di Assise di Benevento nel 2021, successivamente la Corte di Assise di Napoli li ha assolti per non avere commesso il fatto e, poco più di tre mesi fa, la Cassazione ha annullato quella sentenza disponendo un ulteriore giudizio di secondo grado.
I killer pagati 20mila euro
Per la procura di Benevento, retta da Aldo Policastro, i due vennero ingaggiati da Iorillo, padre della 15enne, che avrebbe atteso dieci anni per la vendetta; l'uomo avrebbe organizzato l'omicidio promettendo ai killer circa 20mila euro, in parte poi consegnati. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio, formulata dalla pm Stefania Bianco, il prossimo 27 novembre il gup del Tribunale di Benevento dovrà decidere se disporre o meno il processo per il 64enne.