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Faida di Scampia, in carcere il capo clan Raffaele Amato: inchiesta sugli omicidi 2007-2008

Inchiesta sugli omicidi e i ferimenti avvenuti tra il 2007 e il 2008. Indagini dei carabinieri.
A cura di Pierluigi Frattasi
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immagine di repertorio
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Svolta nell'inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli sulla faida di Scampia degli anni Duemila. Misura cautelare in carcere per Raffaele Amato, 58 anni, ritenuto dagli inquirenti al vertice del clan omonimo. I Carabinieri e la Direzione Distrettuale Antimafia chiudono il cerchio su diversi cold case, ossia casi risalenti ad oltre una decina di anni fa che erano rimasti finora insoluti. I militari dell'Arma del Nucleo Investigativo di Napoli hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti del 58enne.

Inchiesta sugli omicidi e i ferimenti tra 2007-2008

L'uomo è gravemente indiziato dei reati di concorso di persone nell’omicidio pluriaggravato di Salvatore Ferrara e il contestuale ferimento di Ugo De Lucia  e Antonio Caldieri, nell’omicidio di Luigi Magnetti  e Carmine Fusco, nonché di detenzione e porto illegale di armi aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan camorristico degli “Amato-Pagano”, operante nell’area nord della città di Napoli ed in alcuni paesi della provincia.

In particolare, gli omicidi ed i ferimenti oggetto delle indagini sono avvenuti nella città di Napoli e ad Arzano, comune dell'hinterland a nord del capoluogo, rispettivamente in data 25 settembre 2007 e 9 febbraio 2008. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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