Fabbrica abusiva sequestrata a Napoli, acciaio saldato senza protezioni e residui scaricati in fogna

Operazione congiunta tra il nucleo Ambientale della Polizia Locale e l’Esercito, Abc e Suap. Sequestrato capannone di 2.500 mq.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Sequestrata una fabbrica abusiva di 2.500 metri quadrati a Barra, nella zona orientale di Napoli. Nel capannone industriale scoperti gli operai a lavorare l'acciaio, facendo anche saldature pericolose, senza protezioni. I residui delle lavorazioni industriali, poi, venivano scaricati direttamente nelle fogne, senza alcun trattamento. L'operazione è stata eseguita dal Nucleo Ambientale della Polizia Locale di Napoli e dall'Esercito Italiano, in sinergia con gli uffici del SUAP del Comune di Napoli, tecnici dell'ABC, nell'ambito del protocollo prefettizio "Terra dei Fuochi".

Sequestrato capannone industriale di 2.500 mq

Gli agenti del nucleo dell'Investigativa Ambientale Emergenze Sociali della Polizia Locale di Napoli hanno individuato in zona Barra un insediamento produttivo all'interno di un capannone industriale di 2.500 mq dove venivano realizzati e assemblati profilati e semilavorati in acciaio, mediante l'uso di postazioni per la saldatura, la molatura, la verniciatura, e la sabbiatura dei metalli. Durante il sopralluogo è stata constatata l'assenza delle autorizzazioni ambientali, sanitarie e antincendio previste per legge. Di conseguenza, l'intera ditta, un capannone industriale di circa 2200 mq con annessa area esterna di 250 mq, è stata sottoposta a sequestro, compresi gli strumenti e i macchinari professionali utilizzati per le operazioni di carpenteria. Sono attualmente in corso ulteriori accertamenti per determinare la pericolosità dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi sequestrati, nonché per verificare il pieno rispetto della normativa in materia di sicurezza sul lavoro.

I lavoratori non avevano protezioni

I lavoratori impiegati nell'opificio erano all' opera senza alcun dispositivo di protezione individuale mentre adoperavano saldatrici professionali per l'assiematura dei semilavorati. Nella struttura, priva di certificazione di prevenzione incendi e senza alcun impianto per l'aspirazione delle emissioni nocive, venivano utilizzati prodotti ad alto rischio di infiammabilità ed esplodenti. Constatata l'insalubrità dei luoghi, ed al fine di salvaguardare la salute pubblica e dei lavoratori impegnati nel ciclo produttivo veniva sottoposto a sequestro l' intera struttura unitamente alle strumentazioni e la titolare deferita alla autorità giudiziaria.

Presenti rifiuti pericolosi

Inoltre durante l'ispezione gli agenti scoprivano un'annessa area esterna (occultata dai manufatti) dove veniva stoccato un enorme quantitativo di rifiuti speciali pericolosi costituiti da olio minerale esausto, latte contenenti catalizzatori per epossicatrame, semilavorati in metallo, bombolette vuote con residui di vernice, barattoli di antiruggine e solventi, imballaggi contenenti sostanze pericolose, cavi elettrici sguainati per il recupero del rame, un cumulo di microgranuli di ignota composizione. Su quanto rinvenuto sono in corso ulteriori accertamenti al fine di stabilire a seguito di accurate analisi il grado di pericolosità dei rifiuti rinvenuti.

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