Ex-pugile sequestra agente della penitenziaria nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, salvato dai colleghi
Un altro episodio di violenza nelle carceri, questa volta ai danni di una guardia penitenziaria nel carcere di Santa Maria Capua Vedere, Caserta, dove un detenuto italo-cubano ha minacciato e poi sequestrato un agente penitenziario. L'uomo, ex-pugile, che sarebbe già noto per comportamenti violenti avuti in passato, utilizzando un'arma rudimentale lo ha rinchiuso in una sezione ma, grazie all'intervento dei suoi colleghi, l'agente è riuscito a liberarsi.
L'Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp) ha reso noto l'incidente, condannando l'atto di violenza e chiedendo misure più severe per i detenuti coinvolti in episodi simili. Si legge in una nota a firma del segretario regionale Ciro Auricchio e del presidente Giuseppe Moretti:
Basta violenze ai danni dei poliziotti, bisogna subito attivare la procedura di trasferimento fuori regione, come previsto da una recente circolare e avviare l'iter per il regime ex art. 14 bis o.p., per chi si è reso autore di più condotte violente in ambito penitenziario.
I sindacalisti auspicano l'introduzione della sospensione dei benefici per i detenuti che si rendono protagonisti di episodi di violenza e chiedono di «attivare la procedura di trasferimento fuori regione, come previsto da una recente circolare e avviare l'iter per il regime ex art. 14 bis o.p., per chi si è reso autore di più condotte violente in ambito penitenziario».
Resta, sullo sfondo, il problema delle piante organiche non adeguate, con un numero troppo basso di agenti a coprire i turni: nella struttura di Santa Maria Capua Vetere, secondo i due sindacalisti, mancherebbero 80 poliziotti penitenziari.