Ex discarica di Chiaiano, c’è un buco nella vigilanza: “Così può entrare chiunque”
La zona di Chiaiano e delle decine di cave che si trovano all'interno della Selva nell'area del Parco delle Colline Metropolitane, è già tornato recentemente alla ribalta delle cronache per la vicenda dell'ex cava Suarez, riempita negli anni, come dimostrano le indagini della Procura di Napoli, di rifiuti speciali e amianto. Un nuovo allarme arriva da una cava vicina, la ex cava del Poligono che ha ospitato per alcuni anni la discarica di Chiaiano. Proprio nell'ex invaso chiuso nel 2012 Fanpage.it ha dimostrato un incredibile falla nella vigilanza, sembrerebbe infatti, come dimostrano le nostre immagini, che gli addetti alla vigilanza non garantiscano una presenza costante nel sito e addirittura quando non ci sono il cancello d'accesso alla ex discarica sia completamente spalancato. Una circostanza che permetterebbe a chiunque di entrare nel sito, un tempo definito addirittura sito di interesse nazionale e di conseguenza area militare, e ora parzialmente abbandonato.
Alle 12 di un mercoledì mattina, nessuno sorveglia il sito
Quando nel 2008 la discarica di Chiaiano fu aperta la città di Napoli si trovava nel pieno dell'emergenza rifiuti. La stoica resistenza dei comitati e dei cittadini della zona contro quella discarica passò agli annali come uno dei momenti di maggiore conflitto di tutto il periodo dell'emergenza rifiuti in Campania. A quei tempi per aprire la discarica, allora di proprietà dell'Arciconfraternita dei Padri Pellegrini, lo Stato dichiarò l'area sito di interesse nazionale, perimetrandolo con il filo spinato e con la sorveglianza dell'esercito. Questo fino a quando lo Stato ha dovuto portarci i rifiuti. Dopo la chiusura nel 2012, a seguito sempre della costante mobilitazione dei cittadini, fu avviato il progetto di tombatura della discarica. In verità nel 2008 la promessa dell'allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi, fu quella di realizzare dopo la chiusura un parco. Ma questa eventualità non è stata mai presa in considerazione da nessuno. Oggi il sito è sotto la responsabilità della SapNa, la società di proprietà di Città Metropolitana di Napoli che dovrebbe garantire la sorveglianza dell'invaso. Ed invece abbiamo riscontrato che le cose non stanno esattamente così.
Il 5 giugno scorso, in pieno mattino intorno alle ore 12, ci siamo recati nella ex discarica di Chiaiano ed abbiamo trovato il cancello d'ingresso spalancato e nessuno all'interno. Nonostante avessimo atteso oltre 40 minuti, nonostante ci fossimo ben mostrati davanti alle telecamere di sorveglianza, degli addetti alla sicurezza non c'era nemmeno l'ombra. Non sappiamo se si sia trattato di un episodio si assenteismo o di qualcosa di più grave, fatto sta che il pesante cancello d'ingresso dell'ex cava del Poligono era completamente spalancato.
Il 18 giugno scorso siamo ritornati sulla ex discarica con il presidente della Municipalità 8 Nicola Nardella. Ancora una volta il cancello del sito era completamente aperto, ma in questa occasione dopo una decina di minuti di attesa davanti alle telecamere si sono palesati due operai della SapNa. I due hanno assicurato che la vigilanza del sito è garantita dal loro personale. Ma solo per 5 giorni su 7, il sabato e la domenica infatti non ci sarebbe nessuno. "Ci sarebbero le telecamere" ci dice uno dei due operai.
Dopo cava Suarez, l'ennesima prova di un'area priva di vigilanza
"Sono immagini molto preoccupanti " ci dice Nicola Nardella quando gli mostriamo il video del 5 giugno scorso che testimonia l'assenza totale di vigilanza della ex discarica di Chiaiano. "Così può entrare chiunque questa cosa non è accettabile, se si lascia un cancello aperto così e nessuno sorveglia dentro, allora è come aprire una discarica abusiva" commenta il presidente della Municipalità 8. L'allerta è alta a Chiaiano dopo l'inchiesta della Procura di Napoli sulla ex cava Suarez, poco distante dalla ex discarica. Le indagini partite addirittura nel 2015, hanno svelato come la cava sia stata riempita con oltre 270 mila tonnellate di rifiuti pericolosi, tra cui amianto.
Un fronte enorme di veleni che le piogge e gli agenti atmosferici hanno disseminato fino alle zone del Policlinico, di Capodimonte e Miano, nell'area del Vallone di San Rocco. "La questione della mancata sorveglianza della discarica di Chiaiano va letta in modo organico a quanto sta avvenendo alla luce qui – spiega Nardella – le indagini della Procura hanno dimostrato che si sono saldati interessi criminali proprio sullo sversamento dei rifiuti nella zona della Selva di Chiaiano. Ad oggi non abbiamo alcuna contezza su quello che c'è all'interno delle altre cave del Parco Metropolitano delle Colline, è una situazione grave". Il timore è il traffico illecito di rifiuti nella zona di Chiaiano possa non essersi fermato dopo l'inchiesta della magistratura su cava Suarez che attualmente è sotto sequestro.
Per raggiungere la discarica di Chiaiano si deve percorrere una strada di quasi un chilometro, completamente disabitata. E per arrivare ad essa si può accedere da una via periferica in località Tirone, sempre nel quartiere di Chiaiano. Insomma un percorso perfetto per chi non vuol farsi vedere. "E' evidente che anche il fatto che ci siano solo le telecamere il sabato e la domenica, non è sufficiente – sottolinea Nardella – scriverò a Città Metropolitana per chiarire tutta la vicenda e assicurare una giusta vigilanza al sito".