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Detenuto di Poggioreale evade durante ricovero al Cardarelli: era stato arrestato per tentato omicidio

Il detenuto 31enne era stato ricoverato ieri d’urgenza, ma è scappato dall’ospedale. Era detenuto per tentato omicidio. I sindacati di polizia penitenziaria: “Situazione carceraria al collasso”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Un detenuto del carcere di Poggioreale è evaso oggi, domenica 7 luglio 2024, mentre era ricoverato all'ospedale "Antonio Cardarelli" di Napoli. L'uomo, di 31 anni, in attesa di primo giudizio, era stato tratto in arresto il 23 maggio scorso con l'accusa di tentato omicidio. Gli è stata anche contestata la violazione della legge sulle armi. L'uomo era stato ricoverato d'urgenza ieri, verso le 17.30, al Cardarelli, dove era piantonato dalla Polizia penitenziaria. Il fuggitivo è scappato oggi pomeriggio in circostanze ancora da accertare ed è attualmente ricercato da parte della Polizia penitenziaria e delle altre forze dell'ordine.

L'allarme della polizia penitenziaria: "Carceri al collasso"

A comunicarlo è Aldo di Giacomo, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Osapp che lancia l'allarme:

La situazione carceraria è al collasso. Lo stato ci ha abbandonati. Siamo soli a combattere un battaglia oramai ampiamente persa. Le carceri sono diventate luoghi di morte, gestite completamente dalla criminalità in cui i detenuti fragili soccombono al peso del sovraffollamento. In uno stato normale il ministro della giustizia ed in sottosegretario con delega alle carceri si sarebbero dimessi.

Mentre il segretario nazionale Con.Si.Pe., Luigi Castaldo, spiega:

Il detenuto era recluso nel reparto SAI San Paolo del carcere di Poggioreale e a causa del suo – a questo punto presunto – preoccupante stato di salute era stato ricoverato in ospedale. Si tratta di un episodio gravissimo che merita seri provvedimenti alla luce delle tante segnalazioni fatte dal nostro sindacato proprio in merito alle criticità organizzative nella gestione degli innumerevoli ricoveri esterni d'urgenza chiamati ‘438″. Servono maggiori strumentazioni al personale sanitario penitenziario per evitare continui ricorsi ai ricoveri esterni e allo stesso tempo maggior personale addetto ai nuclei traduzioni e piantonamenti affinché sia garantita maggiore sicurezza del servizio e regolarità nelle visite di controllo ospedaliero.

Il presidente e il segretario regionale dell'Uspp Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio aggiungono:

"Da tempo, denunciamo lo stato di abbandono delle carceri campane: in questo marasma generale a farne le spese sono i poliziotti penitenziari che sono gli unici a pagare il sovraffollamento e la cronica carenza di organico nella casa circondariale di Poggioreale dove mancano 150 agenti. I soggetti malati in carcere devono essere presi in carico dalla sanità regionale: sono oramai quotidiani i ricoveri in luoghi esterni di cura e il poco personale riesce in maniera encomiabile ma con fatica a far fronte alle criticità. Serve un cambio di passo in questa regione dove ormai si combatte una guerra quotidiana".

Il segretario generale del SAPPe, Donato Capece, commenta:

Il detenuto italiano, appena evaso dall'ospedale Cardarelli di Napoli, approfittando della momentanea assenza di uno dei due uomini del piantonamento, avrebbe aggredito il poliziotto penitenziario rimasto da solo e si sarebbe dato alla fuga.

E, ancora, Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria:

Ci chiediamo cos'altro debba accadere affinché il Governo si renda conto che le carceri, nello stato comatoso in cui versano, non riescono minimamente ad assolvere a nessuna delle funzioni che sono a esse demandate dalla Carta costituzionale e, anzi, a queste condizioni, non sussistono nemmeno i presupposti giuridici per il loro mantenimento.

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