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Eternit Bagnoli, Schmidheiny condannato a 3 anni e 6 mesi. I familiari delle vittime: “Vergogna”

Eternit Bagnoli, condannato a 3 anni e 6 mesi l’imprenditore svizzero Schmidheiny. Ira dei familiari delle vittime: “Vergogna”,. Annunciato ricorso in Appello.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Stephan Ernest Schmidheiny, l'imprenditore svizzero, è stato condannato a 3 anni e 6 mesi: si è concluso così il processo Eternit bis per le morti da amianto nello stabilimento di Bagnoli. La seconda sezione della Corte di Assise del Tribunale di Napoli, presieduta da Concetta Cristiano, ha escluso l'accusa di omicidio volontario con dolo eventuale per l'imprenditore svizzero, condannando l'imprenditore 74enne per la sola morte di Antonio Balestrieri, uno degli operai deceduto a causa della prolungata esposizione all'amianto. I sostituti procuratori di Napoli Anna Frasca e Giuliana Giuliano avevano chiesto per Schmidheiny una condanna a 23 anni e 11 mesi di reclusione.

I familiari delle vittime: "Vergogna"

Rabbia dei familiari delle vittime, che hanno urlato "vergogna, vergogna" all'indirizzo dei giudici una volta emessa la sentenza. Si tratta dei parenti degli otto morti dovuti, secondo la Procura, dall'esposizione alle fibre di amianto dello stabilimento Eternit di Bagnoli. Una sentenza che "lascia l'amaro in bocca", spiega l'avvocato Elena Bruno, dell'associazione "Mai più Amianto", che ha già annunciato che si ricorrerà in appello contro la sentenza. "La sentenza è una delusione, per noi non c'è stata giustizia", ha aggiunto invece Ciro Balestrieri, figlio dell'operaio Antonio.

Un omicidio colposo, un'assoluzione e sei assoluzioni

Complessivamente, Stephan Ernest Schmidheiny è stato condannato per il solo omicidio colposo di Antonio Balestrieri. Per la morte di Franco Evangelista è stato invece assolto, mentre per le altre sei vittime il procedimento è stato dichiarato estinto per intervenuta prescrizione. Secondo l'accusa, l'imprenditore oggi 74enne avrebbe agito consapevolmente, "per mero fine di lucro". Esulta la difesa di Schmidheiny che annuncia anche che "impugneremo la decisione, siamo soddisfatti che sia stato escluso il dolo", come spiegato dall'avvocato Astolfo Di Amato.

Le otto vittime per le quali si è andati a processo

Sono otto i decessi per i quali si è andati a processo: Antonio Balestrieri, Salvatore De Simone, Gennaro Esposito, Angela Prisco, Antonio Rocco, Vincenzo Russo, Assunta Esposito e Franco Evangelista, complessivamente sei operai e due familiari. Tutti morti tra il 3 agosto 2000 ed il 21 ottobre 2009 per mesotelioma pleurico. Schmidheiny è stato riconosciuto colpevole per il solo Balestrieri, mentre è stato assolto per Evangelista. Sopraggiunta la prescrizione, invece, per tutti gli altri sei casi.

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